MUSICA




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Ligabue, niente è come un concerto


"Oggi riesco a gestire meglio la differenza tra l'essere su o giù da un palco, ma il live per me resta una sorta di dipendenza. Mi diverto in tanti modi, ma niente è come un concerto". Lo racconta così, Luciano Ligabue, il suo rapporto con live, a pochi minuti di distanza dal termine della prova generale dello Start Tour 2019 e direttamente dal palco che ieri sera alla Fiera di Reggio Emilia è servito al rocker di Correggio e alla sua band per testare ogni dettaglio, in vista della partenza del tour di venerdì 14, allo Stadio San Nicola di Bari. In scaletta, un totale di diciannove brani, oltre ai bis e compresi due medley di brani più che celebrati di una lunga carriera. "La scaletta degli stadi, nei quali sono andato a suonare per la prima volta ventidue anni fa, è sempre un 'problema' - ha detto Ligabue - perché tendo a dare per scontato che a sentirmi verrà anche un pubblico occasionale, oltre ai fan, e qualcuno che magari arriva per la prima volta e poi forse non verrà mai più. Ritengo quindi importante far sentire buona parte del materiale nuovo e una sfilata delle canzoni tra le più famose.

Questa volta ho trovato l'escamotage dei due medley: uno voce e chitarra e uno in chiave club rock, che mi permettono di far sentire qualcosa in più e di rendere lo spettacolo un po' diverso dal solito". Se il primo dei due medley in questione è in modalità voce e chitarra e cambierà praticamente ogni sera, il resto della scaletta è in gran parte definito, per uno spettacolo che si apre con 'Polvere di stelle' e 'Ancora noi', a presentare il Liga al suo pubblico per uno show di oltre due ore, tra presente e passato. Tra le tante, ci saranno 'A modo tuo' ("uno dei brani che quando ho cominciato a suonare dal vivo mi sono accorto essere cantato dal pubblico anche più di canzoni più famose" a detto Ligabue) come 'Si viene e si va', 'Luci d'America' e 'Bambolina e barracuda', ma anche 'Marlon Brando è sempre lui', 'Mai dire mai' e 'La cattiva compagnia'.

"La cattiva compagnia è quella che ci popola - ha detto il rocker di Correggio -, i fantasmi e le paure che ci bloccano e non ci permettono di essere come vorremmo. Credo di parlare a nome di tanti perché in molti hanno dentro di loro una cattiva compagnia, anche se magari non la chiamano così ma forse la indicano come incapacità di essere felici". Il palco è quello sormontato da sette schermi, compreso uno triangolare a forma di 'play' e due iconiche e gigantesche lettere L, le stesse che campeggiano su una delle chitarre utilizzate durante il concerto e che stanno lì come a dire: benvenuti, il mio nome è Luciano Ligabue e questo è il mio show, con le mie canzoni. Come sulla copertina di 'Start', dove campeggia un primissimo piano del cantautore col vizio del rock, spesso sui maxischermi è proprio la faccia del Liga ad apparire da vicino e senza filtri. "Il mio desiderio è sempre stato quello di essere un cantautore, ma con il suono di una band - ha confessato Ligabue - perché ho bisogno di persone con le quali sentirmi complice. Abbiamo lavorato tanto e tutti per questo tour e a partire da domani passerò il tempo chiedermi quando arriverà venerdì". Sul palco con Ligabue ci sarà anche il fedelissimo Federico Poggipollini, con il quale quest'anno Luciano festeggia le 'nozze d'argento', artisticamente parlando. "Me lo ha ricordato Luciano - ha detto Poggipollini - e vedremo di festeggiare in qualche modo durante il concerto di Bologna. Non abbiamo nemmeno avuto una crisi dei sette anni, salvo un breve periodo allontanamento momentaneo". Oltre a 'Capitan Fede', della band fanno parte Max Cottafavi alle chitarre, Davide Pezzin al basso e Ivano Zanotti alla batteria e percussioni. Dopo la prima tappa di Bari, il tour negli stadi proseguirà verso il San Filippo di Messina (17/6), l'Adriatico di Pescara (21/6), l'Artemio Franchi di Firenze (25/6), San Siro a Milano (28/6), Olimpico di Torino (2/7), Dall'Ara di Bologna (6/7), Euganeo di Padova (9/7), per chiudere allo Stadio Olimpico di Roma il 12 Luglio.