MUSICA




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Ornella Vanoni contro Mina: «Lei direttore artistico di Sanremo? Un'idea che non mi piace»


«Mina nuovo direttore artistico di Sanremo? Non mi piace come idea, bisogna partecipare, essere presenti, esser li. Certo, Mina lo può fare, lo può fare da casa sua, ma mi sembrerebbe strano. Magari accettano perché comunque sarebbe un fatto clamoroso, ma non lo trovo giusto». Ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Ornella Vanoni ha commentato così i 'rumors' che indicherebbero Mina come nuovo direttore artistico del Festival. E dice che se lo proponessero a lei, non accetterebbe «perché con questo ruolo hai a che fare con scelte che non sono le tue».



Con Mina eravate molto amiche?
«Si, poi non ci siamo più viste però, è passato tanto tempo».

È vero che la "tigre di Cremona" amava molto giocare a carte?
«Si, provò anche ad insegnarmi ma non ci sono riuscita: le carte mi cadono dalle mani, è un fatto genetico. E poi mi annoio, preferisco leggere».

Qual è la canzone che lega di più ad un suo amore?
«Una canzone di Mina di cui però ora non ricordo il titolo».

Forse si riferisce a "Grande Grande"?
«Quella non la cantai, anche quando mia madre mi disse che sarebbe stato un grande successo. Le risposi: mamma, ma 'Grande Grandè si capisce cosa vuol dire, non capisci che è volgare?».

Cosa intende?
«Il testo dice 'c'è di buono che al momento giusto, in un attimo tu sei grande, grande, grandè».

Crede che si riferisca a...quella cosa lì?
«Un pò si secondo me...».

E qual è la canzone che ha sempre sognato di poter cantare?
«Se avessi incontrato Gino Paoli 20 minuti prima avrei fatto 'Il cielo in una stanzà, l'ha cantata prima Mina, lui ancora non mi conosceva».

Altrimenti l'avrebbe data a lei?
«Penso di si, mi sarebbe piaciuto. 'Senza Finè è un capolavoro, ma 'Il cielo in una stanzà è più popolare».

Gino Paoli è stato il suo grande amore.
«Si, ammettiamolo. Ma non voglio più parlarne: a me chiedono sempre di lui, e a lui mai di me».

Qual è stata invece la canzone più brutta che ha cantato?
«Una canzone di Mogol, "Mario". Era prima che Mogol diventasse l'autore di Battisti. E poi anche il "Coccodrillo": una volta la feci ascoltare ad una mia amica che se la fece sotto dalle risate».