MUSICA




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Le pagelle della seconda serata di Sanremo: Bertè 7,5, Il Volo 2 - di T. Baroncelli

Le pagelle della seconda serata di Sanremo: Bertè 7,5, Il Volo 2
I giudizi del critico musicale Tommaso Baroncelli sulle perfomance dei 12 cantanti impegnati nella seconda serata all'Ariston
Tommaso Baroncelli

ACHILLE LAURO – Un alieno a Sanremo. Lo presentano come un trapper e invece stupisce tutti con un rock 'n' roll che fa battere il piedino anche al solitamente mummificato pubblico dell'Ariston. Diverte, si diverte e colpisce nel segno con un pezzo iperbolico e citazionista, che avrebbe potuto presentare Vasco Rossi se fosse nato nel 1990. Vita Spericolata 2.0. 8

EINAR – Si presenta a Sanremo dopo aver vinto la serata dei Giovani, ma toppa completamente la scelta del brano, che definire stantio è un eufemismo. Insomma...A 25 anni non ti è richiesto di essere per forza Sid Vicious, ma magari nemmeno Amedeo Minghi... Direttamente da Sanremo 1993... 4

IL VOLO – I 3 tenori sono quella roba lì: tanta melodia, troppa enfasi e pathos e belcanto a secchiate. Piaceranno e sono seri candidati alla vittoria, ma sono la cosa più lontana dal mio concetto di musica. Quest'anno tentano di essere meno lirici e più pop ma il risultato, nonostante Gianna Nannini tra gli autori, resta di una pochezza sconcertante. Less Is More. 2

ARISA – Canzone bipolare; inizia che sembra Arianna nella colonna sonora de "La Sirenetta" poi parte "Dio È Morto" in versione Raffaella Carrà che riprende gli Abba che si ispirano ai Ricchi E Poveri. E mentre sei lì che aspetti l'arrivo del Bianconiglio, ecco che in pieno hangover ritorna un finale da musical Disney. Vocalmente ineccepibile come sempre, non ho ancora capito se è da 8 o da 4. Per questo mi limito a una lisergica media. 6


NEK – La cura Chiaravalli continua. Nek continua sulla scia iniziata a Sanremo 4 anni fa e porta una canzone con elettronica e chitarre in primo piano. Sono fortunatamente lontanissimi i tempi del pezzo antiabortista dell'esordio sanremese, ma manca la potenza di "Fatti Avanti Amore". 5

DANIELE SILVESTRI – Salvate il Soldato Daniele. Uno degli ultimi alfieri di un pop colto e intelligente. Con "Argentovivo" aggiunge un ulteriore tassello alla sua carriera ed è un tassello preziosissimo; a 20 anni dalla sua seconda partecipazione Sanremese con "Aria", torna infatti a parlare di carcere, anche se in senso metaforico. Questa è infatti la storia in prima persona di un ragazzo che vede la sua vita come una gabbia e la famiglia come gli arresti domiciliari; è isolato dal mondo, chiuso in se stesso e confonde il virtuale con il reale. Bravissimo come sempre il rapper Rancore che aggiunge ulteriore forza al brano. Il finale a sorpresa è l'ennesimo coup de theatre: "Ho 16 anni e vivo in un carcere. Se c'è un reato commesso là fuori è stato quello di nascere". Almeno il Premio della Critica è assicurato. Chapeau. 10

EX-OTAGO – In carriera hanno fatto cose migliori, ma restano garanzia di qualità. Parlano di amore ma lo fanno senza sprofondare nella retorica e nel sentimentalismo. Li preferivo "Cinghiali Incazzati", comunque bravi. 7.

GHEMON – Urban soul sensuale ed oscuro. Ghemon canta con disinvoltura e convince con un pezzo non facile ma di grande fascino. "Rose viola stese sulle lenzuola"... 7.

LOREDANA BERTÈ – Ritorno in grande stile per Loredana con un pezzo di Gaetano Curreri che parrebbe scritto per Vasco. L'operazione rinascita è definitivamente conclusa. Loredana canta con sicurezza e precisione dimostrando una volta di più che la classe non è acqua. Bentornata! 7,5

PAOLA TURCI – Anche Paola sta vivendo una seconda giovinezza artistica. "L'Ultimo Ostacolo" è un delicato ricordo del padre che non si perde nella retorica. "Siamo fiamme in mezzo al vento, fragili ma sempre in verticale". 7

NEGRITA – Prova convincente anche per i Negrita, che portano un pezzo ispirato con chiari riferimenti all'attualità; "I Ragazzi Stanno Bene" parla di "un mondo di confini e passaporti, di fantasmi sulle barche e di barche senza un porto" e conclude che "la vera libertà è non aver paura". In gran forma. 7

FEDERICA CARTA E SHADE – Spopoleranno tra i giovanissimi e forse anche in radio. Il problema è che il pezzo è veramente troppo zuccheroso e debole. La casella teen si poteva riempire meglio. Velleitari. 5