Sanremo, il mercoledì (da leoni?)
dei 12 campioni reloaded
Come da promessa, torno sul luogo del delitto...

ACHILLE LAURO: Rolls Royce. voto 7
Continua a piacermi questo tenero e tosto aspirante Vasco Rossi del III Millennio, con il suo rock rivisitato e denso di citazioni di grandi eroi, Doors, Hendrix e quant'altro. Le assonanze sono evidenti. Solo che non mi sembra così allegro come mi sembrava ieri...

EINAR: Parole Nuove. Voto 4
Questo ragazzo cubano di 25 anni tocca il cielo con un dito. Noi meno. Non c'è freschezza né novità, nel suo cantare.

IL VOLO: Musica che resta. Voto 5
Anche qui non ho cambiato idea. Le voci non mancano ma è un lavoro di maniera che nemmeno la presenza di Gianna Nannini fra gli autori riesce a ravvivare. E sì che, dopo 10 anni di vita, i simpatici tre stanno cercando di modernizzare il loro sound.

ARISA: Mi sento Bene. Voto 7
Le piccole gioie della vita in una canzone-collage di atmosfere da musical. La canzone non è granché ma lei resta rivitalizzante, solare e bravissima nel suo impercettibile tono di malinconia.

NEK: Mi farò trovare pronto. Voto 5.
Va bene l'electro pop, va bene il coautore figlio di Biagio Antonacci, ma sembra che Nek abbia trovato una poltrona comoda e non si voglia più alzare.

DANIELE SILVESTRI + RANCORE. Argentovivo: 8
Un'analisi lucida e spietata di una generazione, un'autocritica anche nel ruolo di genitore, che sa trasformarsi in una canzone amara e che fa riflettere.

EX OTAGO: Solo una canzone. Voto: 5
La pericolosa prova del riascolto trova compatte me e la mia vicina di sedia nel giudicare volonterosa ma di scarso appeal la storia della coppia che altrettanto volenterosamente vuole invecchiare insieme in armonia malgrado gli anni che passano. Teneri ma noiosini

GHEMON: Rose viola. Voto 7
Urban soul intrigante ed elegante che si fa ascoltare, con la storia irrequieta di una ragazza alle prese con i fantasmi della notte. Una bella atmosfera

LOREDANA BERTE': Cosa ti aspetti da me. Voto 8
E' bello assistere alla rinascita della rocker con questo brano di Curreri che odora di Vasco, difficilissimo da cantare, ma che ,lei affronta con una sapienza e una pazienza certosina che non le attribuiresti mai.

PAOLA TURCI: L'ultimo ostacolo. Voto 6
A Paola non mancano la bellezza né la bravura. Invece il repertorio sì. Anche questa scelta non è all'altezza del suo profilo.

NEGRITA: I ragazzi stanno bene. Voto 6
Ha ragione Pau quando canta "Non mi va di dovermi abituare". Un bel testo sulla necessità dell'ottimismo in tempi bui, dai veterani del rock toscano

FEDERICA CARTA E SHADE: Senza farlo apposta. Voto: 4
Due ragazzi litigano, ma senza fantasia. La serata d'altra parte è stata moscia, le atmosfere della canzone e della televisione si confondono.