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Al Festival manca un conduttore puro. La migliore canzone? Lo spot di Mina

Al Festival manca un conduttore puro. La migliore canzone? Lo spot di Mina
Fabio Canino Conduttore radiofonico e televisivo

La prima serata di Sanremo è in archivio. Ed è la più difficile da descrivere, perché tutti gli elementi sono stati messi sul piatto. Ma facciamo ordine.

Iniziamo dalle prime cose belle, ovvero un balletto iniziale molto potente, le luci e la scenografia, con una sorta di piscina in cui si sarebbero tuffati i conduttori dal trampolino, poi diventata una scala...perché a Sanremo senza scala non si va da nessuna parte. Incredibile, però, l'assenza dei fiori, di solito stabili presenze sul palco. Questa volta no: vengono donati solo alle donne in gara, come bouquet. Agli spettatori delle prime quattro file della platea - che si aprivano e chiudevano continuamente - sono sicuro sia stato dato anche un travelgum, altrimenti rischiavano di sentirsi male dopo la terza o quarta volta.

Delle canzoni poi ne parleremo nei prossimi giorni: è ancora troppo presto.

Due appunti sulla conduzione: c'era un'attesa altissima e forse per la prima serata non è stata in qualche modo all'altezza. Sarà stata l'emozione e forse anche l'ingabbiamento nella scaletta di canzoni, però credo che serva sempre un conduttore puro: l'anno scorso ci pensava la Hunziker a portar ordine. Quest'anno invece ci sono due comici, Bisio e Raffaele. Non hanno la spalla e devono farsi quindi da spalla reciprocamente: un'operazione molto complicata. Aggiungeteci poi l'annoso problema delle gag prima delle canzoni. Queste gag nascono durante le prove, tra i conduttori, per sdrammatizzare, per rilassarsi. Ma un conto sono le prove, struccati, quando indossi jeans e scarpe da ginnastica, senza nessuno in platea. Un altro è la prima sera del Festival. Ecco, quelle gag non funzionano, se forse ancora gli autori non l'avessero capito. Bisogna crearle appositamente - magari anche meno visto che ci sono 24 cantanti - non prendere qua e la dicendo "questo che vi siete detti funziona".

Passiamo ai look. Secondo me il più elegante e il più stiloso era Motta, semplice ma molto carino. Efficaci i Boomdabash, anche se a momenti ricordavano un po' i facchini degli alberghi più eleganti. Ma perlomeno c'era un dello stile. Per gli altri, vestiti belli ma senza personalità. Trucchi e parrucche: Giorgia è entrata come fosse uscita dalla doccia, probabilmente stava asciugando i capelli mentre aspettava di entrare in scena, perché evidentemente non ha avuto tempo per acconciarsi. Ho avuto un colpo, poi, alzandomi per bere un bicchiere d'acqua, quando ho visto sullo schermo una persona e ho pensato: "Ma che fanno? La pubblicità di "Tale e quale" con l'imitazione di Patty Pravo?". E invece no, era proprio Patty Pravo, con un look che non so da dove sia saltato fuori.

Un commento sulla "pseudo" classifica parziale, che - ci hanno tenuto a ripetere - non riguarderà effettivamente quella finale del Festival. Nella parte rossa della classifica, ovvero quella dei meno graditi dal pubblico sovrano, guarda caso sono finiti ragazzi di origine straniera, che ora vivono in Italia, canzoni che parlano di migranti. È come se tutti i razzisti si fossero messi d'accordo per votare. Sarà un caso? Lo vedremo nelle prossime serate del Festival.

Ah, dimenticavo. Solo di un brano voglio parlare, che secondo me potrebbe essere anche candidato alla vittoria: quello cantato da Mina nella pubblicità a metà del Festival.