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Festival patriota: "I big stranieri? Cantino in italiano"

Festival patriota: "I big stranieri? Cantino in italiano"
La linea di Baglioni a Sanremo

Paolo Giordano - Dom, 23/12/2018 - 09:18

Sanremo - Prima gli italiani. O, meglio, le canzoni in italiano. Ieri Claudio Baglioni ha parlato per la prima volta del «suo» prossimo Festival di Sanremo e ha confermato una linea che abbozzato nell'altra edizione.


«Voglio un Sanremo popolar nazionale. Se gli stranieri ci faranno visita, ben vengano. Ma devono rispettare il luogo e il popolo che li ascolta». In sostanza, come hanno fatto Sting e James Taylor nel febbraio scorso, le superstar straniere, se canteranno all'Ariston, lo faranno in italiano. Sempre lontano da polemiche politiche, Baglioni rimette al centro la definizione di «festival della canzone italiana» e ritorna agli anni Sessanta, quando tante leggende straniere accettavano di esibirsi in italiano (un eroico Louis Armstrong affrontò Mi va di cantare, poi iniziò a improvvisare così a lungo che il conduttore Pippo Baudo fu costretto a interromperlo). Insomma, «non escludo che vengano stranieri, ma nel caso canteranno in italiano. Sanremo è un po' come il Colosseo, un nostro simbolo nel mondo». Poi quello che l'anno scorso è stato il «dittatore artistico» ha rivelato di essere diventato il «dirottatore artistico» di un nuovo Festival «locomotiva» che traini altre novità o ispirazioni: «Sanremo è una fotografia dell'esistente». Difatti le quote di musica italiana trasmessa dalle radio e rilevata dalla classifiche è in netta crescita rispetto al passato ed è quindi un bel segnale che la popstar straniera di turno «accetti» di cantare nella nostra lingua. È qualcosa di impensabile fino a pochi anni fa quando si era disposti a qualsiasi cifra pur di ospitare qualsiasi grande nome (magari in disarmo) accettando persino performance deludenti e improvvisate.

In ogni caso, è stato un Baglioni brillante e lucidissimo ieri nel piccolo teatro del Casinò: «A scegliere il cast abbiamo impiegato tanto tempo, quasi quanto quello impiegato per la Finanziaria, ma faremo meno danni», ha scherzato prima di ricordare il proprio impegno per sensibilizzare il pubblico sui problemi dell'immigrazione già oltre dieci anni fa con il Festival O' Scià a Lampedusa: «Ora il bubbone è scoppiato per la completa incapacità di tutta la politica», ha detto. Ma al centro delle sue parole c'è stato ovviamente il Festival. «Dopo aver condotto Sanremo Giovani, Baudo e Rovazzi, che sono un maturo giovane e un giovane maturo, torneranno anche a febbraio». E quali saranno i conduttori di un Festival nel quale Baglioni canterà un po' meno dell'altra volta? Praticamente certi Claudio Bisio e Virginia Raffaele, potrebbero spuntare anche Gianni Morandi e Paola Cortellesi, o magari pure Vanessa Incontrada. Vedremo.