MUSICA




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Raschiando il barile "che male ti fò"... . di Drawo69 (Da Fegiz Files)

Raschiando il barile "che male ti fò"...
In effetti, Mina sembra verosimilmente non sapere più che pesci pigliare dal punto di vista produttivo (ultimo colpo di reni -se così si può chiamare- il disco con Celentano, che da iniziale progetto artistico è divenuto via via sempre più una vera e propria operazione di marketing). Data l'età non più giovanissima non è nemmeno da biasimare; tuttavia questo è un problema che ci affligge da un paio di decenni a questa parte e che non riguarda solo lei. Il "big" di turno ad anni alterni se ne esce una volta con un disco inedito e un'altra con la solita "raccoltina", oppure il "live", qualora sia anche reduce da un tour, così da avere un buon pretesto per dilatare anche fino a tre anni la pausa tra un CD inedito e l'altro (tempi spesso necessari per poter realizzare un prodotto di qualità senza dare l'impressione di "timbrare il cartellino" dell'obbligo di un disco all'anno). Questa è la regola a cui sottostare -sembra chiaro- per poter rimanere stabilmente sul mercato senza perdere il giro e magari finire nel limbo dell'oblio. E' così che, giusto per non servirci lo stesso "best of" ogni volta, ci si aggiunge come carico il brano inedito (a voler vendere la pianta fiorita, anche due brani). A questa stregua era quasi meglio, in mancanza di nuove idee per riempire un intero disco, tornare all'epoca del 45 giri: un singolo o due l'anno. Poi, ragionando come il Forumista che pochi giorni fa ha scritto riguardo Mina, è sempre il pubblico a far capire all'Artista se è d'accordo o meno sulle sue iniziative discografiche: se si ritrova a dover acquistare per la settima volta le stesse canzoni (già ampiamente possedute su altri dischi e/o supporti) ma in una raccolta diversa, può anche decidere che a questo punto può bastare. Altrimenti si finisce solamente per foraggiare gli Autori che senza colpo ferire ricevono comodamente a casa il loro bravo bonifico semestrale dalla Siae, con buona pace degli allocchi che da anni -anche con mero pretesto collezionistico- acquistano e ricomprano sempre gli stessi dischi, fingendo di accoglierli come una novità.