MUSICA




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MUSICA
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Il tempo di morire

Il tempo di morire

Il tempo di morire, noto impropriamente anche come Motocicletta, è un brano dalle sonorità marcatamente rhythm and blues e rock e gode di una discreta popolarità tra il repertorio di Battisti.

Il protagonista del testo è un ragazzo giovane, semplice ed ingenuo (un carattere ricorrente nei testi di Mogol di quel periodo, quasi una maschera fissa) che, innamorato di una donna che già ama un altro, non riesce ad accettare l'impossibilità del loro amore e le chiede di passare una notte di sesso con lei. Per tentare di convincerla, il ragazzo le offre la sua motocicletta cromata e poi addirittura le dice «prendi tutto quel che ho», perché è convinto che quell'esperienza sarebbe sufficiente a placare la propria disperazione (riferendosi alla sua adorata motocicletta, dice «mi costa una vita / per niente la darei / ma ho il cuore malato / e so che guarirei»). L'interpretazione vocale di Battisti accentua la disperazione e l'ossessione quasi maniacale del protagonista.

Quando Mogol scrisse di una motocicletta «10 hp, tutta cromata» intendeva dare l'idea di una moto di grande valore, e si accorse solo più tardi che in realtà 10 cavalli sono la potenza di un mezzo molto modesto.

Il significato di "morire"
Nel testo (oltre che nel titolo stesso) si fa un uso apparentemente improprio del verbo "morire", che a prima vista appare fuori luogo e insensato:

«Mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare… domani,
ma adesso, adesso dimmi di sì!»

L'interpretazione letterale non si adatta al significato generale del testo (tra le braccia della ragazza il protagonista vuole fare sesso, non certo morire). Nel "morire", in realtà, si deve leggere un riferimento al fine ultimo del protagonista, ossia il raggiungimento dell'orgasmo.

Gianfranco Manfredi, nel suo saggio del 1979 su Lucio Battisti, ha individuato l'uso di "morire" al posto di "avere un orgasmo" come l'espressione di uno dei temi ricorrenti della poetica di Mogol, ossia il rapporto tra l'orgasmo e la morte. Lo stesso tema si manifesta nello stesso modo in molti altri testi di Mogol, ad esempio Dieci ragazze, Dio mio no, Emozioni, eccetera.

Altre versioni
La rockband fiorentina Litfiba ha realizzato una cover di questo brano nel 1990, che venne successivamente inserita nella loro raccolta Sogno ribelle e fu anche inclusa nell'antologia Innocenti evasioni 2006. Inoltre il gruppo l'ha anche suonata Live in occasione del loro Pirata Tour '90.
Il cantautore emiliano Vasco Rossi si è esibito dal vivo al Mugello con questa canzone in occasione di una tappa del Nessun pericolo per te tour del 1996, inserendo poi questa traccia nell'album Tracks 2 - Inediti & rarità del 2009.
Il cantante milanese Dave Electric fece una cover e ne cambiò il titolo in "Take you to heaven"
Il gruppo trapanese ANTURA propone una cover riarrangiata di questo brano alla fine di ogni loro concerto per salutare il pubblico.
Musicisti
Lucio Battisti: voce, chitarra acustica
Franco Mussida: chitarra elettrica
Franz Di Cioccio: batteria
Giorgio Piazza: basso