MUSICA




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Patty Pravo: “La fregatura di Franco Califano, le sigarette con Giorgia, i miei quattro mariti…

Parla Patty Pravo: “La fregatura di Franco Califano, le sigarette con Giorgia, i miei quattro mariti… vi racconto tutto”

Aneddoti, vizi, progetti: la ragazza del Piper si racconta a cuore aperto. Apertissimo

Patty Pravo a 70 anni non smette di essere la ragazza del Piper. Anticonformista, fedele a se stessa, con progetti sempre in vista. L’ultimo, il doppio cd Patty Pravo Live, raccolta dei suoi concerti al Teatro La Fenice di Venezia e al teatro Romano di Verona.

L’ULTIMO BRANO DEL CALIFFO - Il live è appena uscito, ma è già tempo di pensare a ciò che verrà dopo. Un nuovo album, e una chicca: l’ultimo brano scritto da Sergio Califano, e da lui lasciato proprio a lei. “Un gesto bellissimo”, dice Patty in un’intervista al Fatto quotidiano, “lo ha scritto nel testamento; ora è lì, presto intendo inciderlo, ma subito dopo l’uscita del mio prossimo cd di inediti”. Del Califfo – “un uomo molto simpatico, intelligente, buono e anche bellissimo” – racconta anche che “a suo tempo mi ha fregato la segretaria, una francese meravigliosa in grado di parlare molte lingue: non ha resistito a sedurla, se l’è portata via”.



“NON SMETTO DI FUMARE” - Con Giorgia l’amicizia è nata grazie a una sigaretta. Lei ha fumato la prima a 10 anni. “E non intendo smettere”, dice. “Anche Sinatra non ha mai abbandonato il pacchetto, e io amo solo le Marlboro rosse, e come me Giorgia: siamo diventate amiche grazie a una sigaretta regalata da lei a me; quel giorno mi ha salvato dall’isteria”.


“A CHE SERVE SPOSARSI?” - “Libera da sempre, amata dal suo pubblico, anche dalle donne: “a loro devo molto, soprattutto dopo La bambola; ci si riconoscevano, sia per il testo, che per il mio modo di truccarmi (…) e ancora oggi molte mi esprimono stima; forse si sono sentite più libere”. Di divorziare “ma neanche dovevano sposarsi, a che serve?”, dice l’artista che si è sposata… quattro volte. “Perché me lo hanno chiesto, hanno insistito, quindi li ho accontentati: un periodo per ognuno ma un anello unico per rappresentarli”: la fede che sfoggia al dito medio.