MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Chi vincerà X Factor?

"Nasci rockstar, muori giudice a un talent". Sembra impossibile ma chi, qualche anno fa, ha pronunciato con ironia e un pizzico di amaro realismo questa frase in una sua canzone sarà questa sera su una delle quattro sedie dei giudici di X Factor 2018. Ludovico Guenzi, detto Lodo, leader de Lo Stato Sociale, entra appieno nel meccanismo che per anni ha tanto criticato.

La coerenza questa sconosciuta insomma, se è vero che proprio la band di Bologna lo scorso febbraio, tra l’altro mentre era sotto i riflettori grazie al Festival di Sanremo con Una vita in vacanza e la "vecchia che balla", in un’intervista a Chi aveva ampiamente criticato proprio il programma in onda il giovedì sera su Sky Uno. "Il problema di XFactor - avevano dichiarato Guenzi e compagni qualche mese fa - è il modello educativo che propone in un meccanismo tv dove il talento viene svilito per lo spettacolo ed emergono sempre il bel canto o i fregni. Il valore e la preparazione passano in secondo piano: non pensiamo che i talent siano male, semplicemente non sono qualcosa che può interessare qualcuno come noi".

Magari i talent non interessano, ma il compenso fa gola eccome. Come biasimarli, del resto, non si lavora certo solo per la gloria. Certo, in alcuni casi sarebbe meglio evitare di fare gli indie naif e criticoni finché si può per poi cambiare rotta quando fa comodo. Tanto più nei confronti di un programma come X Factor che, da anni, rappresenta il meglio che la musica in tv possa offrire in Italia, capace di intrattenere e, allo stesso tempo, in qualche modo educare alla musica un pubblico mainstream. Perché a X Factor, al contrario di ciò che diceva il vecchio Guenzi, il talento non viene svilito, le dinamiche di allenamento del talento che si vedono nelle fasce quotidiane sono molto interessanti e, nei live, si parla di musica in modo tutt’altro che scontato.

Il tutto anche grazie alla qualità dei giudici: se sull’elevata cultura musicale di Manuel Agnelli e Mara Maionchi non stiamo neanche a discutere, risulta di anno in anno più sorprendente anche il know-how a sette notte di Fedez, almeno quando non è impegnato in canzonette pop da classifica facile e feste di compleanno social nei supermercati chiusi al pubblico.

Anche Asia Argento, quarto giudice della prima fase esclusa dopo le accuse per il rapporto sessuale con il giovane attore Jimmy Bennet (meriterebbe uno studio la differenza dell'opinione pubblica tra questo caso e il sexy gate che coinvolge Cristiano Ronaldo), se la cavava alla grande nonostante una certa distanza professionale dal mondo musicale. L’attrice ha dimostrato buone capacità, creando una squadra (le band) molto promettente, prima di finire vittima di quello che Adriano Celentano ha recentemente definito "il mostro dal falso moralismo pronto a condannare e a eliminare in nome della sua traboccante ipocrisia".

Ipocrisie, tradimenti e polemiche a parte, a X Factor 2018 rimangono la musica e la curiosità per lo show, che da stasera metterà in scena un parterre di concorrenti qualitativo. Ecco il nostro podio: vincerà Anastasio, ventunenne tifoso napoletano a metà tra il rap e il cantautorato con una vena compositiva straordinaria (splendida la cover di Generale di De Gregori rivisitata in occasione delle audition, autore anche di una canzone sull'allenatore Sarri); a seguire Sherol Dos Santos, fiore all’occhiello dell’ottima squadra di Manuel Agnelli (come sempre il frontman degli Afterhours ha creato l’organico migliore e con maggiori prospettive) con una voce soul emozionante e da brividi; e i BowLand, band italo-iraniana che con un suono elettronico estremamente delicato, tendente al trip-hop, ha reso omaggio con onore a brani del calibro di Jealous Guy di John Lennon e Maybe Tomorrow degli Stereophonics.

Vanni Paleari.