MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Virus in fabula - Recensione

“Virus in fabula” è il nuovo album di Zorama Questo è il suo quarto lavoro, sicuramente il più maturo. Si ascolta di tutto in questo cd della durata di più di 70 minuti. Si hanno invenzioni compositive notevoli, grandi riferimenti al rock prog, ai Muse, a David Gilmour , a tutta quella musica non scontata ma che porta i segni di un lavoro attento di ricerca, tra i suoni del passato e quelli del presente. Circondata di sintetizzatori, chitarre, organo, tastiere e quant’altro, la protagonista dei racconti di Zorama è proprio la sua voce potente più matura e graffiante unitamente al suo caratteristico falsetto. Si riflette sull’esistenza in un continuo alternarsi di aperture e momenti più cupi, rielaborando tradizione e innovazione. Una luminosa cavalcata rock aperta da “La fiera dei fieri” in cui i brani si susseguono in un turbinio incessante di riverberi e di fascinazioni lontane. Ci sono le ballate delicate e le ritmiche rilassanti di chi si trova a proteggere una nuova vita, come “La mia estensione”, dedicata alla nascita della figlia . E ancora, dopo l’apparente pacificazione dell’anima, le difficoltà confessate nell’intima “E quando troverò l’iperuranio”. Spiccano senza dubbio, “Spari e Altari”, “Dal sottobosco delle inquietudini”, “Munch” (primo singolo estratto) e la title track ,”Virus in fabula” Zorama fa di questo “Virus in fabula” un mezzo per raccontare il proprio vissuto, dove anche i demoni bussano alla sua porta, ma li lascia lì a guardare affacciati sull’uscio, trovando la forza di affrontare ricordi, tensioni e immagini che affollano il suo percorso di uomo, di padre e di artista.