MUSICA




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Gino Paoli, un concerto per Genova: ‘Ma non subito, meglio fra sei mesi…’


In un’intervista concessa al Messaggero il cantante di Monfalcone, genovese d’adozione, che nei giorni scorsi si è visto costretto ad annullare tutte le sue esibizioni fino a metà settembre per un infortunio, ha espresso il suo desiderio di organizzare presto un concerto di raccolta fondi per gli sfollati di Genova, coloro che hanno penso la loro abitazione a causa del drammatico incidente legato al crollo di Ponte Morandi avvenuto lo scorso 14 agosto. Presto, ma non troppo: “Non lo farei subito. Meglio fra sei mesi, così servirà a risvegliare le coscienze quando si saranno addormentate”, ha dichiarato Paoli, spiegando anche che l’idea dell’evento benefico si ispira in buona parte a quello che l’artista già aveva messo insieme “dopo l’alluvione di quattro anni fa. Vennero tutti, Renato Zero, Renzo Arbore, Ornella Vanoni. Se li chiamassi di nuovo, penso che succederebbe la stessa cosa. Raccogliere soldi, in questi casi, serve sempre: penso agli sfollati".



Più in generale, per l’artista, la linea guida per affrontare l'incidente dovrebbe essere “più fatti, meno parole”:

Qualcuno deve avere la colpa con cui prendersela e si cerca il capro espiatorio. Bisognerà, invece, ripensare rapidamente all’idea della Gronda, la città così resta spezzata in due e per la circolazione è un vero casino, perché c’è solo una strada alternativa.

“Tutti sappiano che ogni opera ha un tempo oltre il quale non regge più. E che la manutenzione non si può affidare ai privati”, chiosa, infine, Paoli. Poi uno sguardo ottimista – in questo caso la dichiarazione appare su La Stampa – verso il futuro: “Vedo i miei concittadini molto solidali. Davanti a una sciagura, la genovesità fa miracoli. Credo che il crollo del Morandi darà una spinta definitiva”.