MUSICA




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MUSICA
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Bjork a Roma racconta il superamento della perdita


La tempesta è finita, è tempo di rinascita. Dopo Vulnicura, il disco con il quale ha raccontato le difficoltà e i dolori della fine del suo matrimonio, Björk risale la china e torna alla ricerca dell'amore. Lo si percepisce già dal cinguettio degli uccelli, nell'attesa che l'artista faccia ingresso sul palco delle Terme di Caracalla per l'unica data italiana del suo tour in giro per il mondo, nell'ambito della stagione estiva del Teatro dell'Opera di Roma (prossimi appuntamenti live: Max Gazzè il 5 e Joan Baez il 6 agosto).
Un testo sullo schermo retrostante il palco precede la comparsa dell'artista di Reykjavík: "arriviamo in una nuova isola con specie mutanti, sconosciuti ibridi di uccelli e piante. Il nostro passato è in loop, spegnilo", recita il messaggio di Björk. E ancora: "Immagina un futuro, sii parte di esso". Orchidee si schiudono a ritmo di musica e appare lei, in uno sgargiante abito di paillettes, circondata da sottili fasci di luce.
Il concerto-spettacolo - riprogrammato dopo che il 13 giugno scorso l'artista era salita sul palco per salutare i fan e annullare il live a causa della pioggia - descrive infatti una nuova fase personale e artistica della cantautrice islandese e la sua ispirazione, ideale, sovrumana, paradisiaca, è proprio la ciclica rinascita della natura.
Madre Natura accompagna simbolicamente Björk in questa performance, che è anche uno degli appuntamenti del Just Music Festival: durante il concerto, man mano la flora e la fauna emergono sul palco e sullo schermo e contornano la regina della musica pop che conta quaranta milioni di dischi venduti. Björk è totalmente immersa nello spettacolo, come fosse un'opera d'arte: canta con una maschera sul viso, si muove accompagnando la metrica vocale, circondata dalle flautiste VIIbra (per questo live in sei anziché sette), che suonano e danzano sul palco indossando vesti e maschere che richiamano la natura, e da altri tre musicisti all'arpa, agli strumenti elettronici e alla batteria.
La scaletta è composta quasi interamente dai brani del suo ultimo album "Utopia", che l'artista ha iniziato a scrivere nel 2015, alla fine della precedente tournée, e ha pubblicato l'autunno scorso. Alcuni pezzi sono centrali nel messaggio artistico della cantautrice, come il singolo "Blissing me", che racconta la storia di "two music nerds obsessing" che finiscono per innamorarsi condividendo la musica come lo spazio nel quale entrambi sono più vicini a se stessi, o come "Losss", le cui tematiche sono i concept attorno ai quali ruota la performance artistica: essere sopravvissuti al dolore, il superamento della perdita, la fragilità, la ricerca della forza per ripartire.
"Recover, repair from loss" (recupera, ripara la perdita), canta infatti l'artista islandese nella canzone. "It is time for us women to rise" (è tempo, per noi donne, di risalire), aggiunge in "Tabula rasa", lanciando un allarme su un'urgenza emancipazionista. Non mancano certo i grandi successi, che animano il set con un sound più electro-dance rispetto agli ultimi lavori, come "Isobel" e "Human behaviour".
Il pubblico è in completa adorazione: come sempre, Björk riesce a trasportarlo in una dimensione di estasi, lontana dalla ruvida realtà quotidiana. E questa volta il viaggio è reso ancora più etereo da un messaggio di rinascita, di intima lievitazione, e dalla meraviglia delle Terme di Caracalla, sopravvissute, come l'artista, ai cambiamenti e alle ferite del tempo.