MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Foo Fighters, benvenuti nella giungla, Firenze va in delirio: e spuntano anche i Guns N' Roses

Foo Fighters, benvenuti nella giungla, Firenze va in delirio: e spuntano anche i Guns N' Roses
di CARMINE SAVIANO

A metà del concerto dei Foo Fighters alla Visarno Arena di Firenze tocca guardare con affetto agli appunti presi, tirare una bella linea e scrivere a caratteri cubitali: 'Non è possibile, ci sono i Guns N' Roses sul palco con i Foo Fighters'. Accade poco dopo le 22, quando Dave Grohl e soci ricordano ai 70mila spettatori del Firenze Rocks che il concerto rock non è solo una macchina perfetta, non è solo uno spettacolo organizzato fin nei minimi dettagli che si reitera sera dopo sera, uno show dove vige una ferrea economia delle emozioni. Tutt'altro.

Il concerto rock è mandare il pubblico semplicemente in delirio perché sul palco, così, d'improvviso, a sorpresa, si materializzano Axl, Slash e Duff. Si scatena il caos per una It's So Easy tirata fino allo spasmo. Con Dave Grohl che sghignazza, consapevole di star mandando in orbita il pubblico, spalla a spalla con Axl che ce la mette tutta per essere all'altezza dell'icona che fu, con Slash micidiale come al solito. Applausi.


E se questo è il vertice di un concerto da manuale, l'ora precedente e l'ora successiva non sono da meno quanto a intensità. I Foo Fighters vanno diritti al punto sin dai primi minuti, quando mettono in sequenza canzoni che ci si aspetterebbe al bis: Run, All My Life, Learn to Fly, Pretender. Veloci, potenti, con Grohl e i suoi che si lanciano in innesti funk e latin (menzione d'onore al batterista, Taylor Hawkins, vero motore della band) per poi tornare nei territori dell'hard rock che ormai attraversano ad occhi chiusi. "Mi piace l'Italia, ci suono da 30 anni ormai", dice Grohl ricordando i tour con gli Scream prima e con i Nirvana poi.


Si divertono i Foo Fighters sul palco, per nulla "professionisti del rock", e fanno divertire gli spettatori soprattutto nella sezione centrale del concerto quella in cui sembra di assistere alle prove di una vecchia band di amici scapestrati. Sugli accordi di Imagine, Grohl inizia a cantare Jump dei Van Halen ed è subito cabaret: la canzone più pura della storia del rock in mash up con quella più plasticosa e patinata. Il bello è che funziona. E giusto per ricordare di cosa si parla quando si parla di Dave Ghrol, il signor Foo Fighters prende posto dietro la batteria e via con Under Pressure dei Queen. Effetto karaoke, certo, si gioca facile: ma tutti cantano a squarciagola e va bene così. Finita qui? No, macché: arrivano i Guns sul palco (ci ritorneranno anche stasera per il loro concerto al Firenze Rocks).



E Axl & Co. non sono neanche scesi dal palco che parte una devastante Monkey Wretch, delirio su delirio, nell'Arena c'è solo gioia. "Relax adesso", dice Grohl dal placo. E accarezza la sua chitarra per una versione in crescendo di Wheels. Poi Breakout, Dirty Water e l'inno che chiude la prima parte: quella Best of You dinnanzi alla quale è impossibile non emozionarsi, con 70mila persone che prolungano il coro conclusivo e lo fanno arrivare ben oltre il Parco delle Cascine di Firenze.



Altro siparietto prima del bis. "Hai visto quanta gente c'è? Sembra un concerto dei Metallica...", dice al microfono Taylor Hawkins. Poi le immagini in notturna dal camerino, con Grohl che chiacchiera amabilmente con Axl Rose (e chi ha costruito la propria coscienza musicale negli anni '90 sa di trovarsi di fronte a una piccola conferenza di Jalta del rock) e decide con la figlia Harper quante canzoni fare nel bis. Ne farà tre: Times like These, This Is a Call ed Everlong, il gran finale di un gran concerto, uno dei pochi a finire sotto la categoria del "sì, lì c'ero anch'io".