MUSICA




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Il ritorno di The Voice, con Al Bano, J-Ax, Renga e Scabbia


The Voice torna su Rai2: la quinta edizione del talent inizia giovedì 22 marzo su RaiDue, a due anni dalla quarta. Il format sembrava acqua passata per la RAI e invece eccoci di nuovo qua: la nuova edizione è stata presentata oggi alla stampa, alla presenza della squadra di coach, completamente diversa dall'ultima: Al Bano, J-Ax (presente agli esordi del programma, che aveva lasciato nel 2015, non senza qualche polemica), Cristina Scabbia dei Lacuna Coil e Francesco Renga prendono il posto di Raffaella Carrà, Max Pezzali, Emis Killa e Dolcenera. Nuovo anche il conduttore, Costantino della Gherardesca, che prende il posto di Federico Russo.

Andrea Fabiano, direttore di RaiDue spiega : “Sentivamo la mancanza del linguaggio del talent: ci sta perfettamente sulla Rai, e in particolare su Rai2. Abbiamo cercato di fare un programma tutto nuovo, ripartendo dalle origini, facendo tesoro dell’esperienza internazionale del format. Abbiamo ricostruito la squadra ripartendo da J-Ax”, dice il dirigente.
Il nuovo presentatore Costantino della Gherardesca spiega il programma: “ Ho accettato questa sfida fidandomi della RAI, ma le vere star sono i coach, che sono artisti nel pieno della loro carriera”, conclude - una frecciata a quelli degli altri talent? "Ho sempre amato The Voice perché siamo liberi di scegliere in base alla voce, e non all'immagine. Io cerco una timbrica, uno stile diverso", spiega J-Ax. "E' una bella squadra, e nella vita è sembre bello fare nuove esperienze, anche alla mia veneranda età", dice Al Bano. "Sono la novellina, nonostante abbia 20 anni di carriera. Mi fa piacere che la RAI abbia scelto qualcuno come me che è poco conosciuto e fuori dal mainstream", dice Cristina Scabbia. "Mi piace questo meccanismo basato solo sulla voce: in sé la voce racconta tutto", dice Francesco Renga. "Al Bano è una voce rubata al power metal", dice Cristina Scabbia.


Il programma ha come direttore musicale Valeriano Chiaravalle, direttore artistico cristiano D’Alisera, la regia di Piergiorigio Camilli. Il meccanismo è leggermente diverso: solo la finale sarà dal vivo e sarà l'unica occasione con ospiti esterni - a parte qualche eventuale sopresa alle audizioni.
Si inizia con 4 puntate di "blind audition”, ovvero il cuore del programma, le audizioni alla cieca in cui verranno scelti 48 cantanti. Due di “Knock out”, con cantanti divisi in gruppi da cui uscirà uno solo sopravvissuto; una di “Battle” con un’ulteriore selezione a due cantando lo stesso brano. Si arriverà alla finale dal vivo con 4 sopravvissuti, tra cui il verrà scelto il vincitore. Tre novità nel meccanismo: il fatto che i coach che non schiacciano il pulsante rimarranno con la sedia girata di spalle. E poi, per sollecitare l'interazione tra i coach, la possibilità di “bloccare” le assegnazioni degli dei brani e lo “Steal”, la possibilità di rubare i talenti alle squadre, che sarà continuo.

Il casting è stato fatto sia su chiamata, che basandosi sui social, per arrivare alle centinaia proposti ai coach, ma gli autori preferiscono non fare numeri sui cantanti visionati. Quanto al fatto che nelle passate edizioni i vincitori e i concorrenti usciti dal The Voice non hanno avuto carriera particolarmente brillanti come quelli di altri talent, la Rai promette di impegnarsi: “E' mancata la cura e la progettualità sul dopo, e questa volta cercheremo di colmare questa lacuna”, promette Andrea Fabiano. “Noi possiamo scegliere in base alla voce. Gli altri talent scelgono in base all’immagine. Noi facciamo un music show, senza basarci sul pubblico del teen idol", spiega J-Ax. "Poi sta anche agli artisti fare le scelte giuste, noi formiamo una piattaforma", chiosa Costantino Della Gherardesca. Il programma ha come radio partner ovviamente RaiRadio 2 e, per la parte discografica è in collaborazione con Universal, che ha la prelazione su concorrenti e vincitori.