MUSICA




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Anna Tatangelo: «A casa da sola»


Dopo tredici anni con Gigi D’Alessio, la cantante ha lasciato Amorilandia e si è trasferita. Con il loro figlio Andrea. Perché separarsi, a volte, diventa indispensabile
L’intervista è pubblicata sul numero 11 di Vanity Fair in edicola da mercoledì 14 marzo.


Ci si mette a fuoco nella vita personale. E, per effetto domino, anche il resto segue un corso nuovo. Così Anna Tatangelo torna in televisione dopo tanto (Celebrity MasterChef Italia, dal 15 marzo su Sky Uno: «Non temo i giudici Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo: solo il loro giudizio sul mio ragù») e alla «sua» musica con un singolo (La fortuna sia con me, in uscita ad aprile) mentre a casa tutto, o quasi, è cambiato.



A cominciare dalla casa stessa: Amorilandia (la villa dell’Olgiata a Roma dove viveva con il compagno, Gigi D’Alessio, e dove era «entrata una volta uscita da quella del padre») è un cancello, semichiuso, alle spalle dallo scorso 26 giugno, quando «tutto quell’amore che ci lega da 13 anni non è bastato più».



Alla porta dell’appartamento ai Parioli in cui si è trasferita «facendo salvadanaio», c’è invece un disegno a pastelli di Andrea, il loro bambino. «All’inizio della nostra storia, quando mi hanno dato della sfascia-famiglie, della ruba-uomini, e tutti sparavano su di me nonostante proprio tutti sapessero che venivo “dopo” una storia già finita, pensavo che la scelta migliore fosse restare in silenzio. Per rispetto degli altri: Gigi, l’ex moglie, i figli. Ma adesso non ho più 18 anni, non sono più una ragazzina, e a 31 parlo. Perché se è vero che il tempo risponde al nostro posto, le bugie non mi stanno più bene: sono stanca di avere voci addosso».

Quali, nello specifico?
«Lui non è l’uomo più grande, ricco e famoso con cui mi sono messa e che ho lasciato ora per i problemi economici. Sono sempre stata indipendente, ancora di più oggi, che con un minore sarei potuta rimanere dov’ero, e invece neanche chiedo il mantenimento ogni mese. E no, non siamo tornati insieme; abbiamo un figlio, insieme, quello sì: è normale dunque che ci vediamo, anche a pranzo la domenica. L’esistenza non è fatta di vittorie, ma di risultati. E separarsi non significa per forza di cose odiarsi».
Perché è successo?
«Non c’entrano terzi. Litigavamo sempre più spesso, eravamo finiti ad andare a letto senza più dirci una parola, senza più darci neanche la buonanotte. E poi per il rumore».
Cioè?
«Gigi è il classico napoletano che vuole tutti intorno. Il salone era sempre pieno di gente. Cucinavo per 20/30 persone ma alla fine ho memoria di una sola vacanza veramente nostra, a Dubai, e le pizze mangiate a due si contano sulle dita di una mano. Così un giorno gli ho detto: “Vogliamo allontanarci un attimo e capire? Me ne vado”. E lui non mi ha fermata».
Avrebbe voluto?
«Le donne provocano. E le prime notti qui sono state il panico assoluto. Volevo venisse a riprendermi sotto il palazzo. E invece s’è perso sul Raccordo anulare».
Adesso come si sente?
«Come rinata, nella bellezza, anche, di girare nuda dopo una doccia, nel silenzio delle mie stanze».
I suoi genitori come l’hanno presa?
«Mia madre e mio padre sono uniti da 40 anni. E io sono la prima separata della famiglia. Ma mi stanno facendo sentire tutto l’affetto che mi è mancato da bambina perché erano presi dalla bancarella del pane al mercato di Sora. La stessa in cui avrebbero poi dovuto sopportare tutte le cattiverie su di me. Di quelli che credevano la mia una scelta per interesse, e la sua una scopata con una ragazzina».
Lui in televisione ha detto che vorrebbe ancora invecchiare con lei: è finita o no?
«Ci lega un bambino e un grande sentimento. Mi fa piacere che, perfino in questa fase, continui a parlare bene di me, oltre ad avere stabilito un buon rapporto con i suoi figli più grandi e l’ex. Anche qui resta la persona più importante della vita, l’uomo che avrei voluto sposare e che, ancora, sposerei. Però i desideri che è andato a raccontare in tv avrei preferito sentirmeli dire in faccia».
L’assenza di un matrimonio è pesata?
«Non è arrivato, neanche dopo il divorzio. E per me era importante. Come un altro figlio».
L’avete cercato?
«Io l’avrei cercato. Ce lo chiedeva anche Andrea. Ma su una cosa così non si può navigare da soli. I remi sono due, e se si pagaia solo da una parte, la barca gira su se stessa».
Qual è stata la cosa più difficile?
«Spostare Andrea. Spiegargli sentendo che aveva già capito tutto».
Pensa che potrete tornare insieme?
«Il distacco può aiutarci a sapere che cosa vogliamo veramente: una fine, una ripartenza. Ma per quest’ultima ci sarebbero delle condizioni».
La prima?
«Non voglio più essere una persona scontata dentro casa. Un arredo che sta lì. Nel frattempo, grazie anche all’analisi, imparo piano a stare sola. Mi sono ripresa la mia musica. E intanto sui social, per un momento, la mia vera età: mi sono sempre dovuta mostrare più grande, come per essere all’altezza dell’uomo che amavo. Meritarmelo. Ora non devo più».