MUSICA




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Whitney Houston, l'11 febbraio 2012 moriva la regina del soul pop


Whitney Houston, consacrata a soli 23 anni come la nuova regina del soul pop mondiale, fu trovata morta in un hotel di Beverly Hills a 48 anni. L'11 febbraio del 2012 concluse il suo inferno personale.

A rendere piu' atroce, e purtroppo prevedibile, la sua morte fu il fatto che il suo declino avvenne in diretta sotto gli occhi del mondo: il catastrofico matrimonio con Bobby Brown e gli scioccanti racconti della sua tossicodipendenza diventarono oggetto di un reality, mentre l'industria del gossip si arricchì pubblicando le foto impietose di una donna ancora giovane che un tempo era stata di una bellezza splendente trasformata in una barbona.

Dopo il tradizionale apprendistato nei cori della chiesa del New Jersey, lo stato dove era nata, la Houston viene scoperta da Clive Davis, uno dei nomi piu' influenti della storia della discografia. Il suo esordio e' folgorante: nel 1985 piazza brani come How Will I Know, Greatest Love of All e Whitney diventa una star mondiale. Per il suo terzo album I'm Your Baby Tonight, quello con I Wanna Dance With Somebody, Clive Davis organizza una presentazione nel castello reale di Monaco di Baviera, con lo stesso Davis a illustrare ai media di tutto il mondo i brani uno per uno.

Whitney Houston sembrava davvero una regina. Era il 1990: il suo regno sarebbe durato ancora poco. Si puo' dire che il suo ultimo vero trionfo sia stato The Bodyguard, il film con Kevin Costner dove sostanzialmente interpreta se stessa. Un'interpretazione che si merito' un Razzy, ma il film sbanco' i botteghini di tutto il mondo e la canzone I Will Always Love You e' diventata un classico.

Negli anni '90, senza rinunciare ai milionari cachet cinematografici, gia' sposata con Bobby Brown, prosegue la carriera senza toccare piu' le vette di un tempo. Poi comincia il declino.

Whitney Houston ha venduto 190 milioni di copie, e' entrata nel Guinness dei primati ed e' una delle donne piu' premiate della storia della musica.

Aveva una tecnica sovrannaturale e sul piano vocale era in grado di cantare praticamente qualsiasi cosa. Se aveva un limite, era proprio l'eccessivo controllo, la tendenza a far prevalere il virtuosismo sull'emozione. Generazioni di cantanti le devono moltissimo: e' lei che ha fatto da trait d'union tra la tradizione e le nuove star alla Beyonce che oggi occupa con sicurezza e il suo talento innato per la spettacolarita' il posto che e' stato di Whitney Houston.

Non resta che la pieta' per una regina che si e' lasciata morire in pubblico. Il fatto che il suo nome sia nel Guinness dei primati rende ancora piu' agghiacciante questa ennesima storia di gloria e di morte.