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Fabrizio De André in alta definizione: "Un patrimonio da restituire al futuro"


Fabrizio De André in alta definizione: "Un patrimonio da restituire al futuro"
Esce "Tu che m'ascolti insegnami" raccolta di 78 brani di Fabrizio De André rimasterizzati in alta definizione. Curata da Dori Ghezzi ricostruisce con un suono che la porta a nuova vita l'opera di Faber per temi: l'amore e l'universo femminile; la spiritualità il sogno; guerra e pace, potere giustizia libertà; l'infanzia la vita e oltre. Per la Ghezzi si tratta di "un progetto doveroso per conservare un patrimonio da restituire al futuro".

Dopo quello di Lucio Battisti e quello di Lucio Dalla, dunque un altro pezzo di storia della canzone italia viene lucidato e in qualche modo riscoperto. Il lavoro di restauro dei master originali e di rimasterizzazione digitale ad alta definizione (24 bit/192 kHz), che ha interessato l'intera discografia in studio di De André, di prossima ristampa, esalta dinamiche e dettagli senza alterare l'originale, come ha spiegato il tecnico del suono Stefano Barzan. Assecondando le volontà di De André, il progetto di ristampe non comprenderà inediti, come la versione in inglese di "Tutti morimmo a stento". Potrebbe invece prendere forma il progetto "Sogno n°2", seguito del disco sinfonico del 2011 con contributi internazionali: "Ci stiamo lavorando, è la cosa a cui tengo di più", dice Ghezzi.

Ma prima del futuro è il caso di occuparsi del presente. Che è questa raccolta che esce in diversi formati (4 cd, 4 lp e box con 8 lp). "In operazioni come questa è giusto avvalersi anche delle nuove tecnologie a disposizione ma senza tradire lo spirito della registrazione originale. - spiega Dori Ghezzi -. Ho sempre pensato che l'opera d'arte non appartiene a chi la possiede in quel momento, ma è un patrimonio comune e come tale va preservata".

A lei è toccato comporre la scaletta dei quattro dischi, che ricompongono l'opera del cantautore genovese per grandi temi, e scegliere il titolo della raccolta. "Rappresenta bene quello che ero lo spirito di Fabrizio - dice -. Basti pensare che quando hanno deciso di scrivere insieme "Anime salve", il suo ultimo album, lui e Ivano Fossati hanno preso una macchina e si sono messi a girare l'Italia per ascoltare la gente. E il risultato è stato il suo ultimo disco che è la sua eredità".

"De André è il padre della canzone italiana come la conosciamo - ha chiosato Morgan, intervenuto alla presentazione del cofanetto -. Lui insieme, per altri versi, a Domenico Modugno. E non a caso De André lo ammirava al punto da citarlo in Don Raffaè". "De André era quello che oggi non esiste più, un cantautore impegnato - ha proseguito -. Impegnato che significa anche impegnativo. La sua non è musica funzionale, non è musica da ascensore, è musica fine a se stessa che quando l'ascolti ti trascina dentro fino all'ultima parola".