MUSICA




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Peter Cincotti, il mio album "dei sogni"

"L'album dei sogni". Nel senso letterale del termine. Perché Peter Cincotti, il cantautore newyorkese di origini italiane, il suo nuovo disco Long Way From Home (in uscita il 13 ottobre per Freddy Eggs Records/Artist Firts) l'ha proprio sognato. "Il sogno - racconta durante la sua tappa romana di promozione - è stato una parte importante del processo creativo. Una buona metà delle canzoni nel disco le ho scritte e registrate appena sveglio, su suggestioni arrivate nella notte. In questo modo sono riuscito ad accorciare le distanze tra l'idea iniziale di ciò che volevo e il prodotto finale. Un modo diverso da come si realizza un disco normalmente".

Un album che Cincotti considera molto personale, introspettivo "con uno sguardo più concentrato sull'osservazione dei rapporti umani. Ogni lavoro è il tentativo di andare più vicino alla verità di quello che si è. Ma se mi chiedete cosa sono io, non lo so. Sto ancora cercando di capirlo". Nelle 12 tracce, il pop, il rock, il blues, il jazz e il funk si mescolano nello "stile Cincotti", ma lui, con un sorriso, rifugge qualunque etichetta. "Per me esiste solo la musica buona e quella cattiva. Mi auguro che la mia sia nella prima categoria". Dopo aver lavorato con produttori del calibro di David Foster e Phil Ramone, per Long way from home, suo quinto lavoro in studio, stavolta ha deciso di fare un passo in avanti e produrre interamente il disco. "Un'esperienza esaltante, complessa e intensa. Che rifarò sicuramente, con più consapevolezza: ora saprei quali parti delegare. E, a dire il vero, mi piacerebbe fare il produttore anche per altri artisti". Nell'album anche l'omaggio alle origini italiane, di cui si dice "molto orgoglioso", con i brani "Palermo" e "Roman Skies".

"Tra tutto il mio viaggiare nel mondo, le mie esperienze in Italia hanno particolarmente segnato questo lavoro in un modo che nessun altro Paese ha fatto", ha spiegato il cantautore che - impegnato in un tour mondiale - a dicembre tornerà nel nostro Paese per cinque date live (Milano il 5, Firenze il 12, Roma il 13, Salerno il 14, Bari il 15). "Gran parte di quello che sono è legato alle mie origini, anche se filtrate dalla lente di New York. Quando vengo qui, mi accorgo di quanto siano forti le connessioni". Connessioni che ha coltivato e continua a coltivare. Come quando nel 2013 partecipò al Festival di Sanremo insieme a Simona Molinari. "E' stata un'esperienza unica. Tornare come ospite? Mi farebbe piacere e tutto è possibile, anche nella prossima edizione". O come quando ha collaborato con Gabriele Muccino per le musiche del film "La legge del desiderio". "Mi interessa molto la componente visiva della musica (le sue composizioni sono anche in Beyond The Sea e in December Boys) e continuerò ad esplorarla. Con Muccino mi piacerebbe lavorare ancora e nel cassetto ho il sogno di poterlo fare con Martin Scorsese e Quentin Tarantino".

Nel frattempo, mentre il tour è già partito, Cincotti è al lavoro anche su due musical targati Broadway.