MUSICA




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Robbie Williams al Lucca Summer Festival


Nella carriera di alcuni artisti c'è spesso un momento di passaggio da cantante a entertainer. Il più delle volte questo si presenta quando la vena creativa si affievolisce, un po' come la voce, l'età avanza e quello che prima era un concerto pop-rock si trasforma in uno pseudo-show da Las Vegas.

Robbie Williams si trova nel pieno di questo passaggio e il suo tour The Heavy Entertainment Show passato in Italia per tre date – la seconda delle quali ieri al Lucca Summer Festival – lo ha dimostrato pienamente.

Certo - si dirà - Robbie Williams non è mai stato un cantante classico, ma ha sempre messo in primo piano il suo lato spettacolare e funambolico. Tutto vero, però rispetto al concerto visto due anni fa sempre al Festival lucchese, pur non cambiando di molto la scaletta (solo una manciata di canzoni dal nuovo album), il set e lo show sono piuttosto diversi.

Innanzitutto ci sono sei ballerine che si sostituiscono ai continui salti e balzi del cantante, che nel frattempo si è un po' appesantito, e poi i continui siparietti di Robbie “****in'” Williams (così si presenta e si fa chiamare durante tutto il concerto) trasformano spesso il set in uno spettacolone di cabaret.


Questo il pubblico lo sa o, quanto meno, lo intuisce: non è un caso che i biglietti in tribuna super vip da oltre 300 euro sono andati presto sold out (turisti inglesi, americani e russi per lo più, in vacanza in Versilia o nella campagna toscana) mentre sia nel pit sia nei posti unici in piazza vi erano molti spazi vuoti. E' anche vero che la data di Lucca è stata programmata come ultima rispetto alle altre due, dopo il sold out allo Stadio Bentegodi.

Detto questo, Williams è sempre il solito simpatico entertainer, tutto faccette e smorfie, anche se la sua voce, specie sulle note basse, fa un po' di fatica e in molti brani è coadiuvato o addirittura sostituito dalle brave coriste.

Il set dura un'ora e mezzo bella *****, perché le canzoni ovviamente ci sono: “Let me entertain you”, “Come undone”, “Millenium”, “Monsoon”, “Angels” e anche le nuove “Party like a Russian” (ieri trasformata in “Party like an Italian” nonostante molte famiglie di oligarchi russi presenti...) e “Love of my life” (dedicata al figlio) rientrano a pieno titolo nel canzoniere williamsiano.

Se nel concerto di due anni fa l'ex cantante dei Take That inseriva dentro i suoi pezzi capisaldi della storia del rock e del pop (da “Whole Lotta Love” a “Wonderwall”, da “Bohemiam Rhapsody” a “Royals” di Lorde) questa volta il momento revival è tutto concentrato in un siparietto-juke box a cappella dove intona una decina di pezzi storici del anni 70 e 80 da “Take on me” a “Stayin' Alive”, insieme ad altri suoi classici facendoli cantare al pubblico.

Non manca un ricordo a George Michael (“Freedom 90”) e il momento crooner e swing con “Minnie the Moocher”, “Somethin' stupid” (classica scenetta con fan delle prime file invitata sul palco) e “My Way” che chiude rapidamente il concerto.

(Michele Boroni)

SETLIST

God Bless Our Robbie

The Heavy Entertainment Show

Let Me Entertain You

Monsoon

Party Like a Russian

Minnie the Moocher

Freedom 90 (George Michael cover)



Love My Life

Medley a cappella greatest hits

Come Undone

Millennium

Somethin' Stupid

Rudebox

Kids

Back For Good

Feel

Rock DJ

Encore:

She's the One

Angels

My Way

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