MUSICA




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Fabri Fibra: "Voglio essere libero dalle canne, se non fumo non vivo"


Tommaso Paradiso, la voce dei Thegiornalisti, intervista per "Rolling Stone" il rapper più tormentato d'Italia: Fabri Fibra. Una lunga chiacchierata in cui si parla di rap, canzoni d’amore, donne, tv e droghe. "La mia più grossa paura è continuare a vivere con la dipendenza della marijuana. Soffro di insonnia da morire, se non fumo non dormo, non mangio, non scrivo, non ascolto la musica. Basta", confessa.

"Di giorno fumo poche canne - continua - la notte un casino (ride), una fumeria. Sette. Sette canne a notte. Io per dormire fumo il fumo. Per registrare, per scrivere, fumo erba. Ho un casino, vorrei essere libero adesso. Non ce la faccio più, mi sono rotto i coglioni. E per questo, in realtà, vorrei che si legalizzasse. Però, porca puttana, sono tormentato, sono così un 40enne tormentato. Questa è la mia grossa paura, vivere con questo problema".

Nei dischi parla sempre di canne: "Mi condiziona quella roba. Però è una paura che ho talmente imparato a governare che convivo con questo problema. Quando hai una passione così grossa, un talento da coltivare, ti serve un agente esterno che ti calmi. Purtroppo, nel mio caso".

Fabri pensa di essere ancora il rapper più odiato d'Italia: "Perché io con il rap non c'entro un c...o. Sono il rapper più odiato dai rapper. Perché il rapper italiano è una bruttissima persona: vive nell'ombra di quelli americani, è come il ragazzino che nel campo da calcio vuole imitare Messi. Poi esce dal campo e dice: 'Sembravo Messi, eh?'. Ma tu non devi essere Messi, devi essere te stesso!".

Il rapper confessa anche di aver rifiutato di fare il giudice in un talent per un milione di euro: "Ho detto no, perché, se firmo sto contratto, finisce che te lo devo dare io il milione. Al massimo a un talent ci vado a suonare. Ho iniziato a scrivere a 17 anni, adesso ne ho 40: non mi merito di finire a sentire gente che non sa cosa ***** sta facendo".