MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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"Cosa penso della musica d'oggi? Niente". Branduardi in concerto con il suo folk




Non capisci se si dia un sacco di arie o se sia semplicemente timido e schivo. Sicuramente ascetico. Qualcuno lo chiama maestro e lui risponde: «Non sono un maestro, anche se ho dovuto arrivare ad avere i capelli bianchi per farmi chiamare così». Branduardi è un bardo che rimane fedele al suo stile un po' colto un po' popolare e non cambia direzione. Ricordiamo ancora quando irruppe sulla scena, sofisticato e serioso, capelli irsuti e nerissimi, con la sua pensosa Confessioni di un malandrino, e da allora ha sempre unito conservazione del passato e ricerca. «Vengo dalla musica classica e sono passato alla musica popolare quando mi sono trasferito da Genova a Milano con i miei genitori. Da allora ho cominciato i miei esperimenti sonori che sono passati soprattutto attraverso il folk». Se gli dici che la sua opera è coerente ti spiazza dicendo: «Non so se sono coerente, di solito le persone coerenti sono anche un po' stupide». Quindi Branduardi divide la sua tournée in tronconi ben separati l'uno dall'altro: «A volte mi esibisco in duo chitarra e voce con Maurizio Fabrizio che è mio fratello in musica in un'atmosfera molto intimista; altre volte suono con l'orchestra in modo più ridondante; a fine aprile ripartirò col mio quartetto». Naturalmente in concerto ci sono i brani attuali ma c'è anche la sua lunga storia musicale. «Non rinnego nessuna delle mie canzoni e sono molto legato ad esse, anche se alcune mi hanno portato una grande fortuna». Il riferimento è a La fiera dell'est, ma il suo repertorio è ricco e variegato e passa dai madrigali a hit come Cogli la prima mela al canto religioso come i brani contenuti nell'album L'infinitamente piccolo, dedicato alla vita di San Francesco in occasione del Giubileo zigzagando tra per album complessi come Branduardi canta Yeats. Branduardi continua dunque ad esibirsi e a comunicare attraverso la musica e a chi gli chiede come si definisce ribatte: un giornalista un giorno ha scritto: Branduardi è come l'aglio, o piace o lo si respinge ; ecco io sono proprio così». Disarmante ma sincero, il suo pensiero non ammette repliche. Non parlerà molto, ma i suoi concerti hanno sempre un gran seguito da parte di fan fedelissimi e duri e puri...