MUSICA




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MUSICA
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Renato Zero contro i tormentoni stranieri e la tv.


Il Re dei Sorcini ha convocato la stampa, questa mattina, nel primo giorno di primavera, per scoprire le carte e illustrare gli eventi legati al cinquantennale della sua carriera (era il 1967 quando il cantautore esordiva con il 45 giri "Non basta sai/In mezzo ai guai"). Zero ha dato appuntamento ai giornalisti al complesso del Foro Italico di Roma, la struttura sportiva situata a pochi metri dallo Stadio Olimpico: "Qui il tempo passa e noi lo dobbiamo fot tere, sempre", dice non appena arriva all'appuntamento, sorridendo. Parte dei festeggiamenti sarà ospitata proprio dal Foro Italico, nello specifico dallo stadio Centrale del complesso: lo stadio, che ha una capienza di 10.500 posti a sedere e che da qualche anno a questa parte è uno degli epicentri della musica dal vivo dell'estate capitolina, ospiterà una residency di cinque concerti che il prossimo luglio (più precisamente il 1°, 2, 4, 5 e 6) vedranno Renato Zero dare il via alle celebrazioni.

I concerti romani saranno i primi appuntamenti del tour "Zerovskij - Solo per amore", una serie di appuntamenti dal vivo che vedranno il cantautore esibirsi anche a Lajatico (Teatro del Silenzio, 29 luglio), Verona (1° e 2 settembre, Arena) e Taormina (7 e 9 settembre, Teatro Antico), accompagnato da un'orchestra sinfonica, coristi e attori: "C'è un artista che ha voglia di scendere in campo con una grande orchestra sinfonica, che ha voglia di sperimentare. Darò sfogo alla mia attitudine attoriale, a quella della danza: le attitudini che hanno caratterizzato la mia carriera, insomma", anticipa Zero, "per mettere su questo impianto mi sto avvalendo di grandi collaboratori. Renato Serio, ad esempio, sta curando tutta la parte sinfonica, le partiture sono ancora una volta sue: la novità vera è che andiamo a fare uno spettacolo sinfonico. Se ci riusciremo o no, questo saranno posteri a deciderlo".

Il tour è una sorta di evoluzione del precedente, quello che lo scorso autunno ha visto Renato Zero esibirsi nei palasport per presentare il nuovo album "Alt", accompagnato dall'Orchestra Filarmonica della Franciacorta. Durante i concerti di quella tournée, Zero aveva più volte detto di non voler più sentire parlare di "musica leggera" e il concetto viene qui ribadito: "Francamente, non è più tempo per andare sul palco con blue jeans e chitarra", dice, e lo sguardo si fa un po' accigliato.

Il cantautore spiega di voler allargare gli orizzonti delle sue canzoni "pop" e che questi concerti sinfonici rappresenteranno una buona occasione per farlo. Cita gli esempi di Freddie Mercury e dei Procol Harum come artisti che "hanno ampliato gli gli orizzonti della loro musica con contaminazioni più elette" e spara a zero contro le hit internazionali: "La musica che arriva dall'estero ci offende, soprattutto quando viene trasmessa in forma molto consistente dalle radio italiane. È un copia-incolla offensivo. Non ci sono più Aretha Franklin, i Pink Floyd, gli stessi Procol Harum. La cosa più drammatica è che questo paese ha bisogno di italianità, che i nostri operatori - da qualsiasi parte della società operino - possano dire la loro, svegliarsi la mattina con un mestiere da raccontare, un entusiasmo da contaminare. E invece siamo qui, in cassa integrazione".

Ma le celebrazioni per il cinquantennale di carriera di Renato Zero avranno inizio già qualche settimana prima dei concerti al Foro Italico, con un nuovo album di inediti.

A maggio, infatti, uscirà un nuovo progetto discografico del cantautore, un album di inediti intitolato proprio "Zerovskij": "Sono cresciuto in una famiglia di comunisti e sono sempre stato affascinato dal popolo russo", spiega lui a proposito del titolo sovietizzante. Il sottotitolo, invece, recita "Solo per amore": "L'amore è fondamentale in questo passaggio, perché mette in moto la morte, l'odio, il tempo", anticipa lui a proposito dei temi, "credo che l'amore, fondamentalmente, sia il perno che fa ruotare tutto, proprio per quello che rappresenta nella finalità del vivere: se si spegne l'amore, viene a mancare un po' tutto".



Il tour "Zerovskij" verrà ripreso dalle telecamere, ma - stando alle parole di Zero - le immagini non verranno cedute a reti televisive: "Diventerà un'altra di quelle perle che consegnerò al mio pubblico. La televisione di oggi è per lo più una televisione commerciale. Quando il fattore commerciale supera il genio, la volontà di soddisfare gli appetiti culturali, l'intrattenimento e il resto della cultura ne soffrono parecchio"., commenta il cantautore.

Alla fine della chiacchierata, Zero torna a parlare di Fonopoli, la "città della musica" per la cui costruzione il cantautore si è a lungo battuto, tra l'inizio degli anni '90 e i primi anni 2000.

Il progetto, che sarebbe dovuto sorgere a Roma, non ha mai visto la luce: "Non ho rimpianti, perché ho fatto bene ad arenarmi di fronte all'eventualità di far costruire 27 metri quadrati di spazio commerciale a favore di appena 5 metri quadri per la mia Fonopoli, che avrebbe significato uno strangolamento. Mi offrivano l'opportunità di costruire un'altra cattedrale nel deserto e sarebbe scomparso tutto il messaggio dietro Fonopoli", dice lui, che sembra avere ancora il dente avvelenato, "farò Fonopoli magari a spese mie, quando sarò in condizioni tali da potermi permettere il lusso di firmare cambiali. È una soddisfazione che prima o poi dovrò togliermi per chiudere in bellezza un tracciato di vita interessante".



In occasione del Record Store Day 2017, la giornata che celebra i negozi indipendenti di musica in tutto il mondo e che quest'anno cadrà il prossimo 22 aprile, Sony Music ristamperà i 45 giri "Madame/Un uomo da bruciare" (originariamente uscito nel 1976) e "Mi vendo/Morire qui" (originariamente pubblicato nel 1977), in edizione limitata. Le uscite fanno parte di una serie di ripubblicazioni cominciata già lo scorso gennaio con la ristampa di album come "Invenzioni" del 1974, "Trapezio" del 1976, "Zerolandia" del 1978 e "EroZero" del 1979 in vinile picture disc.