MUSICA




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Luigi Tenco, fiero e disperato, tanti libri lo raccontano

Appassionante e scomodo, fiero e disperato, coerente fino in fondo, con una forte personalità. A cinquant'anni dalla morte, avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967, Luigi Tenco viene ricordato così nel libro del giornalista Aldo Colonna 'Vita di Luigi Tenco' che esce, con prefazione di Umberto Broccoli, il 25 gennaio per Bompiani nei Grandi Tascabili. Con discografia a cura di Enrico de Angelis, Michele Neri e Franco Settimo, il libro è arricchito da un apparato iconografico che contiene alcune foto inedite e getta luce sul significato di alcune celebri canzoni, a lungo travisate.
"Canterò finché avrò qualcosa da dire, sapendo che c'è chi mi sta a sentire e applaude non soltanto perché gli piace la mia voce ma perché è d'accordo con il contenuto delle mie canzoni. E quando nessuno vorrà più stare ad ascoltarmi, bene, canterò soltanto in bagno facendomi la barba. Ma potrò continuare a guardarmi nello specchio senza avvertire disprezzo per quello che vedo" viene ricordato nel libro. Colonna, che è autore di racconti e poesie ed è stato assistente alla regia di Mario Monicelli per 'Il male oscuro', oltre al ritratto del Tenco artista fa emergere in 'Vita di Luigi Tenco', la sua vicenda esistenziale, fino alle circostanze, analizzate nel dettaglio, della suo morte a Sanremo ancora avvolta nel mistero. Un suicidio, anche se non sono mai state definitivamente escluse altre ipotesi.
Tra i libri che escono per il cinquantenario anche 'Forse non sara' domani. Invenzione a due voci su Luigi Tenco' dello psichiatra Gaspare Palmieri e del giornalista e sociologo Mario Campanella, che arriva in libreria il 27 gennaio per Arcana con interviste inedite a Francesco Guccini, Giorgio Antonucci, Giuliano Di Bernardo e Donatella Marazziti. E 'Luigi Tenco' (Imprimatur) di Michele Piacentini, portavoce della famiglia, in cui vengono ripercorse le passioni e i successi del cantautore. Per Guccini ''il suicidio di Tenco resta inspiegabile, forse la storia con Dalida, anche se il fratello mi ha sempre detto che fu ammazzato''. Scritto a quattro mani, il libro di Palmieri e Campanella non vuole essere una biografia tradizionale: da una parte c'è un Io narrante immaginario che riporta Tenco in vita a commentare le sue principali canzoni, dall'altra si indaga su quell'inquietudine che ha segnato la vita di Tenco e sui motivi che lo hanno spinto a un suicidio che ancora oggi è tema di dibattito e addirittura di teorie complottiste. Mentre Piacentini ripercorre la vita di Tenco mettendo da parte le numerose testimonianze, spesso postume, che troppe volte hanno limitato la possibilità di far venir fuori la verità sulla sua vita e sul valore dell'immenso patrimonio culturale e musicale. "Io sono uno che parla troppo poco, questo è vero, ma nel mondo c'è già tanta gente che parla, parla..." diceva Tenco come sottolinea il portavoce di famiglia.

E, nell'anniversario della tragica morte di Tenco partono anche una serie di iniziative che vogliono ricordare la sua nascita, il 21 marzo 1938. 'Luigi Tenco. In qualche parte del mondo', in oltre venti appuntamenti dal 18 al 25 marzo, vuole essere un grande e diffuso omaggio alla sua arte, alle sue canzoni e creatività, contemporaneamente in molte città italiane. Le adesioni sono ancora aperte spiegano i curatori dell'iniziativa Enrico Deregibus e Stefano Starace ai quali si può scrivere per aderire all'iniziativa (enrico.deregibusçgmail.com) che volutamente "vuole omaggiare Tenco senza soffermarsi sulle circostanze della sua tragica scomparsa".