di Marinella Venegoni


Il ritorno di Mina e Celentano è come quello di Star Wars. Non puoi non aspettare la prossima puntata, per vedere cos’è cambiato a 18 anni dal loro comune album che con il suo milione e mezzo di copie resta uno dei più venduti della storia italiana dell’ultimo ventennio. Da oggi si può ascoltare in radio e acquistare in rete il primo singolo dell’album «Le migliori», in uscita l’11 novembre, la cui lavorazione circondata da un silenzio maniacale è avvenuta nei rispettivi fortini di Lugano (per Mina) e Galbiate (per Celentano). Si vocifera che ci sia dentro perfino una versione techno della leggendaria «Prisencolinensinainciusol», a cura di Benny Benassi.
«Amami amami» è una canzone furbissima, che nasce in seno alle edizioni Sugar (quindi sotto l’ala di un’altra grande dei ‘60, Caterina Caselli) dagli autori Riccardo Sinigaglia e dall’israeliano Idan Raichel. La coppia dei secoli (78 anni lui, 76 lei) si modernizza com’è ovvio, negli arrangiamenti e nel linguaggio. Canzone d’amore totale, si appiccica subito alle orecchie per la micidiale commistione fra una melodia senza tempo e un diabolico loop che fa muovere i fianchi. Canzone a slogan, anche: «Amami amami, imperdonabilmente sì», dice lui; e lei ribatte: «Amami amami, indifferentemente sì, senza ragione né pietà, semplicemente così».
Le voci? Mina tiene botto con una vivacità proporzionale all’entusiasmo (si è perfino lasciata fotografare), mentre Adriano sfoggia nell’innegabile energia un inedito accento metallico. Un pezzo celebrativo e astuto, un tormentino (se le radio così restie a promuovere gli over 30 lo vorranno) che si chiude con una romantica e guizzante fisarmonica, dentro la quale c’è una lunga citazione di «Storia d’amore». Il giovanilissimo video, girato a Los Angeles, richiama infine il concetto di amore universale fra i popoli (il che è anche alquando ragionevole, oltre che positivo).