MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Bruce Springsteen, ecco "Chapter and Verse", la colonna sonora di una vita dedicata al rock


Per l'attesissima autobiografia di Bruce Springsteen bisogna attendere ancora fino al 27 settembre, ma intanto di "Chapter And Verse" esce quella che si può definire la colonna sonora. Un album tra inediti e classici che segue la scansione del libro, con ogni brano associato a un capitolo. Ci si trova il Bruce più inedito e sconosciuto, quello degli esordi mai ascoltati e dei brani più intimi.

"Chapter And Verse" è tutto fuorché un greatest hits. Non mancano alcuni brani cardine della carriera di Bruce come "Born To Run", "The River" o "Born In The Usa", ma sono in netta minoranza rispetto a passaggi della sua carriera più intimi o fin qui riservati ai fan più accaniti. Niente "Dancing In The Dark" o una canzone premio Oscar come "Streets Of Philadelphia", ma piùttosto una "Long Time Coming" da "Devils & Dust". E poi ci sono gli inediti, i cinque pezzi che aprono l'album. Questi arrivano direttamente dal periodo dei Castiles e degli Steel Mill, gruppetti del New Jersey nei quale Springsteen ha mosso i primi passi. La qualità dei brani è quella di registrazioni poco più che amatoriali ma non è per questo che si fatica a scovare Bruce tra quelle note.

Tra rockabilly e country, furia giovanile e radici classiche del songbook americano, quello dietro al microfono è un cantante dalla voce ancora acerba e senza l'intensità interpretativa che sarebbe arrivata solo più tardi, ma con la voglia di aggredire il palco tipica di un teenager. Per arrivare al Bruce come lo conosciamo bisogna arrivare al quinto inedito, "Henry Boy", dove la voce si irrochisce e la linea melodica del brano interpretato solo con la chitarra acustica ricorda molto da vicino alcuni passaggi di "Rosalita", classico che sarebbe apparso solo sul secondo album, tre anni più tardi.

Poi si passa alle prime prove discografiche, con le versioni demo di "Growin' Up" e della toccante "4th July, Asbury Park (Sandy)". Se di "Born To Run" e "The River" c'è poco da dire, da "Darkness On The Edge Of Town" non compare la title track ma un classico da live come "Badlands" mentre da "Nebraska" la meno conosciuto "My Father's House". Se l'album ha comunque una ragione di esistere in quanto tale, sarà interessante seguire il percorso della biografia mettendolo come sottofondo, avendo ogni brano un riferimento preciso per ognuno dei 18 capitoli che compongono il racconto.