MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Buon compleanno a Ornella Vanoni e Gino Paoli: 82 candeline per entrambi


Lei ha solo un giorno di più, e insieme Ornella&Gino, 82 anni a testa, hanno cantato e cantano ancora la colonna sonora della nostra vita. Ma, come ha ammonito la cantante parlando con il settimanale Oggi: «Meglio non parlare mai con Gino di questa coincidenza perché lui sostiene di esser nato prima della mezzanotte del 23, quindi nello stesso giorno mio. Quante discussioni…». Davvero vite incrociate, comunque, quelle di Ornella Vanoni (22 settembre 1934) e Gino Paoli (il 23), che si innamorano a Milano nel 1960 nei corridoi della Ricordi nonostante qualche equivoco iniziale (gli amici avevano detto a entrambi che l’altro era omosessuale), e che dopo una stagione di passione furibonda ma impossibile hanno continuato a cantare, condannati a una magnifica simbiosi mediatico-musicale che ha prodotto canzoni indimenticabili.

«Senza fine» ispirata alle mani

Come Senza fine, ispirata dalle mani di Ornella — proprio quelle «mani grandi, mani senza fine» che avevano stregato Gino — e subito a lei dedicata con imperitura preveggenza: «Questa canzone non è più mia, adesso è sua». Di culto e da brivido una loro esecuzione anni Sessanta che si può rivedere online, cantata quasi a cappella con contorno di artisti del tempo da Gianni Morandi bambino a Little Tony, Edoardo Vianello, Jimmy Fontana, Nicola Di Bari, Bruno Lauzi. Oppure Boccadasse, interpretata a due voci e ispirata all’enclave genovese di fascino imperituro dove Paoli ha abitato nei suoi anni maledetti in una casa con terrazza sul mare (quella della Gatta), scenario intatto e perfetto per ogni amore, clandestino o meno. Lui canta: «Non ricordo niente di quello che è stato, mi ricordo solo che ero innamorato». E lei: «Quel che c’era intorno non contava niente, c’era solo amore, c’eri solo tu». Ancora lui: «Ti facevi bella per uscire insieme…» Lei: «Finivamo sempre per restare a casa».

Gli amori

Ragazza di buona famiglia famosa sulla spiaggia di Paraggi per il suo lato B, passata dalle Orsoline alle canzoni della mala lei, genovese di importazione lui, si amano fra mille ostacoli, lei è quasi uscita da una storia con Giorgio Strehler, allora mostro teatrale più grande di lei e suo pigmalione, e stava per sposarsi con l’impresario Lucio Ardenzi che sarà anche il padre di suo figlio Christian. «Quel matrimonio fu un errore. Io volevo ancora bene a Gino e lui mi ha sconsigliato sino all’ultimo, minacciando persino di venire alla cerimonia a cantare Senza fine. In quel periodo piangevo sempre. Ero sposata, lui pure. Si metteva al piano, e io non azzeccavo più una nota». A ottobre 1961 incise fra le lacrime il suo primo album di successo, Cercami, dedicandola a Gino.

La canzone per Stefania Sandrelli

Non meglio stava lui, con situazione sentimental-psicologica precaria alle spalle, che stava per incrociare l’altra donna della sua vita, Stefania Sandrelli, a cui dedicherà la canzone gemella di Senza fine, Sapore di Sale: difficile per noi scegliere, come difficile fu per Paoli viverli quei momenti, nel 1963 si sparò un colpo al cuore, ma il caso ci si mise di mezzo e la pallottola si fermò al pericardio ed è ancora lì. «Quelli furono anni, ha raccontato Paoli, bruttissimi da vivere e bellissimi da ricordare. Ci sono dei periodi della vita in cui hai fame e non hai da mangiare...».

Come Raimondo e Sandra

Oggi resta in testa a tutti noi con un po’ di nostalgia quel loro sodalizio che più di altri amori vive di onda lunga, anche perché tante sono state le reunion sul palco (dopo la freddezza degli anni Settanta), a cominciare dal 1984 quando il trio Gianni Borgna-Walter Veltroni-Goffredo Bettini li volle a Roma per la Festa dell’Unità: i concerti a due si sono trasformati in abili siparietti dove i due, ancora seduttivi e dispettosetti si beccano come una vecchia coppia alla Raimondo e Sandra, che consapevole ammicca in scena al suo amore da favola. Persino un libro insieme: «Noi due, una lunga storia». I grandi amori non finiscono mai del tutto: “semmai si trasformano” (copyright Paoli). E difatti la lunga celebrazione in pubblico del loro amore funziona sempre, ed è una fascinazione senza fine per quei due prodotti di un settembre davvero magico, come ha ricordato Ornella, in cui sono nate anche altri due colonne dello show business novecentesco: Sophia Loren (il 20) e Brigitte Bardot (il 28). Anno benedetto, mese magico. Auguri a tutti e quattro!