MUSICA




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Bruce Springsteen e il nuovo album 'Chapter and verse'


"Great minds think alike", dicono gli anglofoni di fronte a coincidenze che vedono i grandi giungere alle stesse conclusioni in luoghi ed epoche diverse. Perché se è vero che le note sono sette ma certe combinazioni possono far sospettare delle ispirazioni non dichiariate - magari involontarie o inconsapevoli - e che le parole sono un po' di più e metterne in una sequenza identica ad una già esistente una certa quantità è per lo meno sospetto, per le espressioni idiomatiche è un altro discorso. La scelta di una per battezzare una propria creazione può essere figlia di percorsi diversi, che portano tutti al medesimo punto di arrivo ma con valenze decisamente differenti.

"Chapter and verse", il titolo che Springsteen avrebbe scelto per il suo nuovo album - in uscita il prossimo 23 settembre praticamente in tandem con l'autobiografia "Born to run", in italiano suonerebbe più o meno come "per filo e per segno", espressione che nella lingua di Dante indica scrupolo ed estrema attenzione al dettaglio. L'associazione al volume di memorie del Boss renderebbe ancora più azzeccata l'associazione ai "capitoli e paragrafi" dei quali parla - letteralmente - il titolo, ma queste sono solo supposizioni. Certo è che un'espressione del genere sarebbe stato più strana non ritrovarla che non trovarla anche solo nella storia del rock, e infatti così è.

Nel 2014 Bernard Sumner pubblicò il suo libro di memorie. Il titolo? "Chapter and verse", ovviamente. Il racconto - ovviamente dettagliato - fornito dall'artista sulla sua carriera con i Joy Division (prima) e coi New Order (poi) fu accolto con non troppo entusiasmo dall'ex sodale - diventato poi nemico giurato - Peter Hook, che si pose il problema se catalogare l'opera nella sezione "fantasy" oppure in quella dedicata alle tragedie.

E questa non è l'unica coincidenza: ad essere stati battezzati "Chapter and verse" sono anche un best of del 2005 degli Uriah Heep ("Chapter & Verse: The Uriah Heep Story", per la precisione), oltre che un recentissimo album - del 2015 - dei Funeral for a Friend. La jazzista britannica Barbara Thompson nel 2008 scelse proprio "Chapter & Verse" come prima parte del titolo del suo best coi Paraphernalia, mentre gli Utopia - addirittura nel 1982 - scelsero l'espressione per intitolare l'ultima traccia dell'EP allegato al loro secondo, omonimo album. Da segnalare, poi, ci sarebbe anche il film drammatico del 2015 di Jamal Joseph, ma la faccenda ormai è chiara, e non vorremmo annoiarvi spulciando i cataloghi per filo e per segno...