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Gigi D'Alessio lascia la Siae: "I diritti sulla mia musica a Soundreef"



Uno è il rapper della periferia milanese, l'altro il simbolo delle melodie napoletane. Uno vicino al Movimento 5Stelle, l'altro di recente tesserato con i Radicali. Uno giudice di talent su Sky, l'altro conduttore dello spettacolo di Capodanno su Canale5. Eppure, quando si tratta di gestione dei diritti musicali, Fedez e Gigi D'Alessio hanno preso la stessa strada. Una nuova: "Lascio la Siae", annuncia il cantautore napoletano a Repubblica, seguendo a qualche settimana di distanza le orme del suo più giovane collega. Da gennaio la gestione delle royalty sulle sue musiche e i suoi testi sarà affidata a Soundreef, la startup innovativa che, lottando contro il fatto di non essere riconosciuta in Italia, sta provando a fare concorrenza alla Società autori ed editori.

"Mi ha convinto la possibilità di avere un rendiconto dettagliato dei passaggi delle mie canzoni", racconta D'Alessio. Soundreef adotta un sistema analitico di monitoraggio dei diritti, rispetto a quello statistico di Siae: ogni passaggio del brano è tracciato e genera il relativo pagamento. Tecnologia che finora ha applicato alla musica di sottofondo dei locali (oltre 20mila) e agli eventi dal vivo, ma che dal prossimo anno estenderà anche alla raccolta su radio e televisione. L'aggio, il margine trattenuto dalla società, è superiore a quello della Siae (25 contro 21% per gli eventi live), ma i tempi di rendicontazione e pagamento più brevi. Sette e novanta giorni rispettivamente per gli eventi dal vivo, contro più di sei mesi. "Non ci trovo nulla di male che se ne occupi una società privata, che deve fare profitto", dice D'Alessio, "bisogna credere nell'innovazione tecnologica. La Siae è complessa come un ministero, ha mostrato poca capacità di innovare, mentre il mondo sta cambiando".



Aver convinto Gigi D'Alessio è un grande successo per la startup innovativa fondata da Davide D'Atri nel 2011, che lo scorso novembre ha raccolto 3,5 milioni di euro di finanziamenti per la crescita. Fedez è un nome di impatto per il pubblico più giovane, ma il cantautore napoletano, oltre 20 milioni di dischi venduti in carriera, ha un repertorio di circa 750 brani registrati. Hit come Annaré, Non dirgli mai, Mon Amour, più quelle scritte per altri cantanti come la compagna Anna Tatangelo. Un repertorio che ogni anno assicura svariate centinaia di miglia di euro in royalty: "È un grande nome dell'industria discografica tradizionale che passa con noi, la nostra tecnologia è pronta e già testata per gestire un repertorio del genere". D'Atri non vuole dare numeri, ma dice che dopo l'annuncio di Fedez il flusso di nuove iscrizioni "ha subito un'impennata".

Il vantaggio della Siae resta enorme: 80mila di autori in Italia contro poco più di un migliaio. La Società degli editori, contattata da Repubblica, non ha voluto commentare la decisione di D'Alessio. Il nuovo presidente Filippo Sugar, in carica dallo scorso anno, ha intrapreso un processo di riforma della società, caratterizzata in passato da una gestione opaca e inefficiente. E il governo vuole difendere il suo monopolio, l'unico in Europa insieme a quello in Cechia ad essere sancito per legge. Una direttiva comunitaria chiede ai Paesi membri di liberalizzare il settore, garantendo agli artisti la libertà di scegliere a quale società affidare la gestione dei propri diritti, il decreto di recepimento è in discussione al Senato. Ma proprio un intervento del ministro della Cultura Dario Franceschini ha portato a ritirare gli emendamenti che avrebbero aperto il mercato alle società di intermediazione indipendenti come Soundreef: "All'estero ci invidiano il monopolio", ha detto il ministro. Se il testo passasse nella forma attuale Soundreef dovrebbe continuare a operare in Italia attraverso una controllata inglese. "Non sono d'accordo con il ministro. Bisogna liberare il mercato e premiare chi innova e crea posti di lavoro", commenta Gigi D'Alessio.

La replica della Siae: "Stupiti". "Ci stupiamo delle parole di Gigi D’Alessio - scrive la Siae in una nota - non capiamo a cosa si riferisca in tema di trasparenza perché la nostra ripartizione (dei diritti d'autore, ndr) è gestita in modo del tutto trasparente, utilizzazione per utilizzazione. Ci risulta complicato, sempre alla luce del modello di business di Soundreef, capire la creazione di posti di lavoro a cui fa riferimento Gigi D'Alessio. Vorremmo ricordare,

a tal proposito, che la Siae ha oltre 1200 dipendenti e 503 agenzie mandatarie su tutto il territorio Italiano senza le quali sarebbe impossibile svolgere il nostro lavoro adeguatamente e stare dalla parte di chi crea difendendo il diritto d'Autore".