MUSICA




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MUSICA
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Lukas Graham: esce l’omonimo album dell’artista danese di ‘7 Years’


Succede spesso che la musica segni la vita delle persone fin dall’infanzia, ma nel caso di Lukas Graham rappresenta qualcosa di più. Un’infanzia e una giovinezza che hanno conosciuto non poche difficoltà ma vissute con la voglia di divertirsi («eravamo sempre i bambini più sporchi degli altri»); mamma che faceva le pulizie e papà che si dedicava alla riparazione di elettrodomestici; un piccolo quartiere di Copenaghen non certo qualunque. Perché Graham è nato nella comunità hippie di Christiania, realtà che negli anni Novanta non conosceva né auto né semafori né polizia né tantomeno il “lusso” di un bagno privato o la disponibilità preziosa dell’acqua in casa.

Lukas-Graham_Cover_Final Croce e delizia, dunque, ritrovarsi bambini e ragazzi in un microcosmo tanto insolito rispetto al mondo che ti circonda, eppure proprio lì Lukas ha iniziato a coltivare una passione, quella per la musica, che lo ha portato a scalare le classifiche mondiali con la hit 7 Years. E forse proprio le note hanno salvato questo giovane talento che ha trascorso 6 mesi della sua vita a Buenos Aires, allontanandosi così dalle pieghe più controverse di un ambiente al limite della legalità prendendone parzialmente le distanze. «Me la sono cavata. – ammette – Sono riuscito a fare qualcosa della mia vita. Quando mio padre è morto, invece di chiudermi nel lutto, ho costruito una casa per mia mamma. Mi sono preso un appartamento vicinissimo a Christiania. I soliti idraulici, falegnami e criminali li posso incontrare al bar del quartiere».

Dal canto che accompagnava i lavori in cucina – tra Beatles, Rolling Stones, James Brown e i Prodigy – ai palchi più famosi del mondo; Graham ha fatto proprie istanze del pop, del folk e del rock unendole a soul e rap, dando vita a una miscela estremamente personale. «Posso riuscire a farvi piangere, ridere e ballare nei 60 minuti di uno show, se me lo permettete. È un mix di stili musicali semplici ma suonati con forza e sincerità, mentre raccontiamo le nostre piccole storie» – ha dichiarato.



Doppio Disco di Platino in Danimarca, Triplo Platino in Svezia e Platino in Olanda e Norvegia, il brano 7 Years è tra i più acquistati e suonati anche nelle radio italiane, attestandosi da settimane nella TopTen dell’airplay (dati EarOne) e Disco di Platino FIMI/Gfk per le vendite. Anche lo streaming premia questo artista, che vanta ben 301mila followers su Spotify con una media giornaliera di ascolti pari a 161mila (circa 6,2 milioni al mese). Per questo l’attenzione si concentra ora sull’omonimo album in uscita (per Warner Music, dal 1° aprile), molto atteso in America e nella maggior parte dei paesi al di fuori della Danimarca, che il gruppo porterà dal vivo anche in Italia a giugno (al Postepay Rock in Roma, 21 giugno – White Stage).

Questa la tracklist: 1 7 Years, 2 Take the World By Storm, 3 Mama Said, 4 Happy Home, 5 Drunk In The Morning, 6 Better Than Yourself (Criminal Mind, Pt. 2), 7 Don’t You Worry ‘Bout Me, 8 What Happened To Perfect, 9 Strip No More, 10 You’re Note There, 11 Funeral.

Davvero l’album di Graham è un percorso nella vita del suo interprete, passo dopo passo un incontro ravvicinato con i drammi, le gioie, le esperienze di un ragazzo che – dopo aver perso un padre – non si è fermato ma ha costruito la propria vita con le unghie e con i denti, commettendo parecchie stupidaggini: «Ho fatto fuori tutte le mie carte di credito e ho fatto molte stupidaggini coi soldi che porta la fama. Sono stato fortunato a rendermi presto conto che quello non era lo scopo. Molti artisti vogliono ricchezza e fama. Io voglio raccontare storie che si possano contestualizzare con le vite di tutti». Schiettezza e sincerità, senza rabbia né rancore, sono il cuore della musica di Lukas, da cui traspare un mondo intero fatto di quotidianità e battaglie costanti.

E non è casuale la scelta di intitolare l’album proprio con il suo nome, quasi a indicare una carta d’identità artistica e personale onesta, senza filtri. Ricordi del passato e sguardo al futuro si intrecciano su note di pianoforte in crescendo emotivo che parte dagli insegnamenti di un’infanzia per certi aspetti anomala ma piena di sentimento. «Vai sempre avanti e sorridi», raccomandava il padre al piccolo Lukas che ora persegue solo un obiettivo nella sua arte: «Voglio che la gente se ne vada innamorata della musica». Ma noi, forse, ci siamo già un po’ innamorati di lui.