MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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“The Hateful Eight” contro “Star Wars: Sfida per l'Oscar alla miglior colonna sonora



di Simona Orlando



Il nostro Ennio Morricone ha avuto le sue belle soddisfazioni, vincendo praticamente tutto finora, con le musiche che ha tessuto sartorialmente per le otto canaglie di Quentin Tarantino. Ha conquistato il Golden Globe, ritirato dal regista di The Hateful Eight, che ha paragonato il compositore a Mozart, Beethoven e Schubert. Ha incassato il Bafta, l'Oscar inglese, prenotandosi per quello americano, e adesso il Maestro ha anche la sua stella sulla Walk of Fame dell'Hollywood Boulevard.

Ma come dice lui, anche per scaramanzia, niente garantisce la statuetta di stasera. Soprattutto se a contendere il titolo nella categoria miglior colonna sonora originale c'è il John Williams di Star Wars: il risveglio della Forza, altro gigante. Uno scontro fra titani, più grandi dei film che accompagnano. Morricone ha 87 anni, Williams 83, se ci fosse bisogno di ricordare che la mente di un artista non ha età né va in pensione.

I MAESTRI
I due hanno stili diversi, eppure precisi, riconoscibili. Morricone è noto per le innovative combinazioni sonore, sa mescolare tanti generi, introdurre strumenti insoliti, sottolineare ogni tipo di scena, dalle più divertenti alle più tese e inquietanti. Williams, oltre alla mitica saga stellare, ha composto le musiche di E.T. l'extraterrestre, Indiana Jones, Lo squalo, Harry Potter, e tende ad ideare trame molto complesse e imprevedibili, mettendo in risalto sempre il tema principale. Se Morricone è famoso soprattutto per la Trilogia del dollaro e i film western o gialli, Williams lo è per il suo piglio eroico, da epopea.

La produzione di entrambi è però così vasta e diversificata, che le etichette non rendono giustizia. Il tratto che li accomuna è questo sondare territori sonori senza mai perdere mai di vista la melodia, che noi spettatori ci troviamo inevitabilmente a fischiettare. I quotisti scommettono su Morricone, ma tutti i due distaccano di molto gli altri in gara: Thomas Newman per Il ponte delle spie, Carter Burwell per Carol e Jóhann Jóhannsson per Sicario. Burwell cita Morricone e Williams come due punti di riferimento. Ha studiato per filo e per segno le composizioni del primo e lo ritiene un modello inarrivabile, per ricchezza di elementi e capacità di creare atmosfere. Johannsson si dice folgorato da come Morricone riesce a combinare melodie e sperimentazioni. Newman, 60 anni, ammette che entrambi hanno avuto una enorme influenza sulle sue musiche per Sicario. Insomma, comunque vada, Morricone si vedrà riconosciuto il merito indiscutibile di aver segnato generazioni di compositori.

Un pezzo di Italia è in gara anche nella categoria miglior canzone con Simple song #3, il brano originale di Youth di Paolo Sorrentino. È dell'americano David Lang, compositore contemporaneo che si scontra con artisti più pop, da Lady Gaga al Sam Smith di 007 Spectre. La canzone è una comunicazione privata, quasi un sospiro. Sorrentino l'ha scelto . Bisognerà vedere se la giuria degli Oscar è disposta a commuoversi.