MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Gli Stadio vincono nella serata delle cover - Le pagelle di Marinella Venegoni




NOEMI: Dedicato. Voto 5
Il pezzo sornione scritto da Ivano Fossati per Loredana Berté, nelle mani di Noemi, che dovrebbe pure astenersi dal comportarsi come se fosse in concerto con urla e griderarelli e battete le mani, durante l’interpretazione di un brano in gara. Il paragone con l’originale è impietoso, non c’è grinta ma maniera nell’interpretazione, alquanto monotona

DEAR JACK: Un bacio a mezzanotte. Voto 6
Hanno scelto come compagna di viaggio l’Orchestra del Festival, e non poteva essere altrimenti per farcela. Comunque curiosa crasi fra il classico del Quartetto Cetra e la band con le sue chitarre. Impacciati tutti quanti, con il provvidenziale aiuto di un coro. Spettacolare, televisivamente. E un’occasione per far conoscere ai più giovani un pezzo bellissimo che rischiava di scivolare nel dimenticatoio.

ZERO ASSOLUTO: GOLDRAKE. Voto 6
Brano tratto dalla omonima serie tv Ufo Robot-Goldrake, andata in scena fra il ’75 e il ’77. Restituito con lo stile consolidato e sommesso del duo in gara.

GIOVANNI CACCAMO E DEBORAH IURATO: Amore senza Fine. Voto 5
Un omaggio apprezzabile al grande Pino Daniele, da parte della strana coppia data fra i papabili alla vittoria. Lei per fortuna si è vestita in modo guardabile, dopo l'orrendo vestito da sera dei giorni scorsi. Lui è sempre impeccabile, anche suo malgrado. A Daniele è stata per la verità sottratta la venatura soul, in favore di un pop a tutto tondo.

Noemi la più votata



PATTI PRAVO CON FRED DE PALMA: TUTT’AL PIU’. VOTO: 6
Nell’autocover giustamente Patty Pravo si rinnova (pettinatura compresa), e l’ingresso dello spoken word del rapper torinese Fred De Palma porta nuova linfa a un brano DEL 1970 già allora difficile da interpretare e ingiustamente dimenticato.

ALESSIO BERNABEI: A mano a mano. Voto: 4
Riccardo Cocciante avrà ascoltato con qualche smarrimento la propria singolare e romantica melodia trasformata in una ballata ubriaca di quelle che si cantano a tarda notte in una remota osteria.

DOLCENERA: Amore disperato. Voto: 6
E’ piacevole ascoltare Dolcenera cantare versi di senso compiuto. Il grande successo della Nada seconda maniera si evolve in una operina dalla ritmica più contemporanea.

CLEMENTINO: Don Raffaé. Voto 7
Simpatico e caricaturale, il rapper prende un classico, ironico De André , e lo porta verso la sceneggiata napoletana. Credibile, fatto da lui

IL più votato del secondo gruppo è CLEMENTINO





ELIO E LE STORIE TESE: QUINTO RIPENSAMENTO. Voto: 8
“A Fifth of Beethoven” era la strumentale adattata da Walter Murphy dalla Quinta Sinfonia di Beethoven, uno dei pezzi più gloriosi dell’era della disco music. C’è un gioco di parole, perché “Fifth” era anche una misura equivalente a un quinto del gallone per le bottiglie di liquori impegnativi. Finì al primo posto di Billboard (come ora la Amoroso in Italia) e nella colonna sonora della “Febbre del Sabato sera”. La versione acida di Elio e le Storie Tese, in perfetto abbigliamento Settanta, è stata un lavoraccio impegnativo che ha riportato i suoni di un’epoca di cui tanto si parla ma della quale i ragazzi sanno poco (non per colpa loro, a volte).

ARISA: CUORE. Voto 8
Una buona tornata, quella del terzo gruppo. Arisa ha cantato un brano consumato dall’uso con naturalezza, evitando lo stile di Rita Pavone. Gran classe.

ROCCO HUNT: TU vuò fa l’americano. Voto: 7
Freschezza, allegria, entusiasmo, senso del ritmo e semplicità. Un gran ragazzo anche nella cover del’immortale Carosone

FRANCESCA MICHIELIN: Il mio canto libero. Voto: 7
La deliziosa ragazza armata di tamburo per rompere la liturgia dell’interpretazione, e vestita da essere umano (dopo la penalizzante mise indossata la sera precedente) si è commossa al termine di una performance d’impronta letterale ma con guizzi personali, che merita di essere ascoltata.

Il più votato del terzo giro è ROCCO HUNT

NEFFA: ‘O Sarracino. Voto: 5
In questi giorni Neffa sulla Riviera dei Fiori sembra un po’ un pesce fuor d’acqua, e anche la cover del celeberrimo pezzo naviga con qualche stonatura. Peccato.

VALERIO SCANU: Io vivrò. Voto: 6
Merita rispetto la temeraria sfida di Valerio Scanu per ritrovare un posto nella musica popolare dopo tante prove da entertainer, eppure abbiamo visto tante ragazze aspettarlo ieri notte al Dopofestival con uno striscione. Scelta temeraria, canzone difficile; si è anche accompagnato con il pianoforte ed è stato diligente, pur senza strappare emozioni.

IRENE FORNACIARI: Se perdo anche te. Voto 6
Un’epoca che appartiene al DNA artistico di Irene, che ama lo stesso repertorio che ama suo padre. Ha cantato senza sbavare e mettendoci passione il successo che fu di Gianni Morandi, cover di “Solitary Man”.

BLUVERTIGO: La Lontananza. Voto: 8
Dopo i dibattiti di questi giorni sulla sua voce, Morgan ha scelto com’era prevedibile una interpretazione raffinata, teatrale, fra recita e canto, del celebre brano di Domenico Modugno. Era come se spiegasse che si può interpretare con classe una canzone anche senza possedere tonsille virtuose.

La vittoria è stata di Valerio Scanu



LORENZO FRAGOLA: La donna cannone. Voto 5
E’ molto tenera l’emozione che Fragola mette in ogni suo affacciarsi sul palco di Sanremo, sarà questa che lo porta a perdersi sempre qualche nota. La canzone di De Gregori è tanto grande che sopporta anche lui e le sue incertezze: nel contesto difficile fanno un po’ male ma si sopportano.

ENRICO RUGGERI: ‘A Canzuncella. Voto 8
Non sarà stato perfetto il suo napoletano, ma ricantare il brano famosissimo del 1977 degli Alunni del Sole e ora dimenticato, è una idea originale e perfino meritoria. La versione più elettrica mantiene lo spirito e il feeling complessivo. Enrico ci sguazza e perfino accarezza.

ANNALISA: America. Voto 8 (al coraggio).
E’ il cimento più stravagante della serata: la trattenuta educata e un po’ freddina Annalisa alle prese con il pezzo più scatenato e provocatorio del 1979 della miglior Nannini. Certo lo spirito rock si annacqua subito, la cavalcata dei sensi diventa un trotterellare leggero e inoffensivo. Ma è bello che Annalisa ci abbia provato, uscendo dalle sicurezze del suo mondo e mettendosi in gioco.

STADIO: La sera dei miracoli. Voto: 8
Come un’operina rock, la delicata canzone di Lucio Dalla torna con la voce sommessa di Gaetano Curreri a ricordare la potenza delle visioni dalliane e a colpire al cuore, complice un frame della voce dello stesso Lucio. Per l’occasione si è ricomposta la formazione originale degli Stadio, con Ricky Portera, Fabio Liberatori e anche il direttore d’orchestra Beppe D’Onghia (fu uno Stadio fu pure lui).

Vincono gli Stadio







Lucio Dalla vince tra le cover
Bravi gli Stadio, e gli altri...

Classifica Finale:
1) Stadio
2)Valerio Scanu
3) Clementino
4) Noemi
5) Rocco Hunt