MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Bowie, 10 canzoni per conoscerlo dal '69 alla profetica "Lazarus"


SPACE ODDITY 1969

A 22 anni dopo molti tentativi, nasce il brano ancora oggi più significativo: una ballad sull’astronauta Major Tom abbandonato nello spazio, mandata in onda dalla BBC durante le cronache del lancio dell’Apollo. Confessò che l’ispirazione gli venne dopo numerose visioni del film «2001 Odissea nello spazio».

LIFE ON MARS? 1971

E’ la domanda bizzarra che una ragazza si fa al cinema dov’è andata per distrarsi. Un pezzo surreale, una piccola opera con i suoi Spiders from Mars, una sezione d’archi e Rick Wakeman al piano: resta uno dei momenti vocali più incisivi dell’artista ("E’ nata mentre andavo a comprarmi le scarpe", raccontò).

CHANGES 1971

Da "Hunky Dori". Ancora con Rick Wakeman degli Yes e Bowie in uno dei suoi primi assoli al sassofono, non fu da classifiche ma è uno dei titoli simbolici, sia per l’eclettisimo da autore ma anche da interprete, sia per l’esaltazione del cambiamento, nelle vite personali come nell’arte.

ZIGGY STARDUST 1972

Un vero inno, una delle sue canzoni più amate, una bandiera del glamrock. E’ la melodia più conosciuta da "The Rise and Fall of Ziggy Stardust", con fantastica chitarra di Mick Ronson. Il testo parla di se stesso, pallido e con occhi strani, e sembra alludere a varie stelle del rock, da Jimi Hendrix a Lou Reed.

REBEL REBEL 1974

L’introduzione della chitarra fa subito pensare ai riff di Keith Richards, l’intro vocale al suo amichetto Mick. Scritta per il musical su Ziggy Stardust che non fu mai realizzato, è una delle sue canzoni più eseguite, con la quale sembra aver abbandonato la sbornia glam per proseguire la ricerca.

YOUNG AMERICANS 1975

Ziggy Stardust è ormai un ricordo, il primo brano dell’LP omonimo ospita Luther Vandross e guarda al sound di Filadelfia, con il suo sassofono, i coretti, e perfino ritmiche con le congas. Brano che si appiccica subito alle orecchie, e apre la strada al suo ingresso nel mercato americano dopo lunghi anni di tentativi.


HEROES 1977

«We Can Be Heroes/Just for One Day», canta nella canzone scritta con Brian Eno, su un tessuto musicale assai sfizioso. Sul momento di successo alquanto modesto, fu poi scoperta nella distanza e resta una delle più amate del suo repertorio, tanto che i fans più tenaci le riconoscono un posto nella top 5 delle canzoni bowiane.

ASHES TO ASHES 1980

Un’altra trasformazione, a 11 anni da «Space Oddity». Dopo un lungo periodo tossico, il Duca riprende il personaggio di Mayor Tom: "funk to funky, living longtime", canta su una melodia contagiosa e vivacemente sintetica che diventa popolarissima. Il povero Tom nel testo diventa uno junkie, un drogato pure lui.

LET’S DANCE 1983

Uno dei brani più eleganti e sofisticati di Bowie, con l’aiuto di Nile Rodgers degli Chic che suona e produce l’album omonimo, fra disco e pop. E’ il suo modo obliquo di andare incontro alle sonorità del momento, e il brano modernissimo ancora oggi è fra i più eseguiti del suo intero repertorio.

LAZARUS 2016

Nella stella nera dell’album appena uscito, profetico della fine imminente. Pare che Bowie cantasse anche 7 ore di seguito, per finirlo. Il brano dà il titolo al musical di off Broadway, su un uomo solo e un tempo ricco che vive a New York. Bowie entra nel personaggio come un tempo fece con Ziggy. L’ascolto è straziante.

Marinella Venegoni