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"Water for your Soul" di Joss Stone - Recensione

WATER FOR YOUR SOUL
JOSS STONE
Stone’d (CD)

VOTO ROCKOL: 3.5 / 5


di Mattia Marzi

Un artista, per essere considerato tale, deve sapersi reinventare continuamente, cambiare pelle, sorprendere: Joss Stone, quattordici anni di carriera e sei album alle spalle, lo fa mettendo da parte le vesti di cantautrice soul raffinata ad elegante con cui si è fatta conoscere ed apprezzare fino ad oggi, sporcandosi le mani con un disco in cui la musica soul lascia spazio ad atmosfere e suggestioni più tendenti alla musica world, all'r&b, al reggae e all'hip hop. L'album, il settimo in studio per la cantautrice britannica, si intitola "Water for your soul" e raggiunge il mercato a ben tre anni di distanza dal precedente "The soul sessions vol. 2": si tratta di un disco che è frutto di un viaggio non solo geografico, ma anche metaforico, letterale e artistico che ha portato la cantautrice ad assorbire nuove influenze, esplorando stili, generi e suoni distanti anni luce da quelli proposti con i suoi precedenti lavori.

"Water for your soul" ha avuto una gestazione piuttosto lunga, durata ben quattro anni: Joss Stone ha iniziato a lavorare a questo album mentre era impegnata con il progetto Superheavy, il supergruppo che l'ha vista condividere lo studio di registrazione e il palcoscenico con Mick Jagger, Dave Stewart, A.R. Rahman e Damian Marley; con quest'ultimo, la cantautrice ha composto due brani, "Love me" e "Wake up", nell'ottica di un disco incentrato interamente su sonorità reggae: il concept, attraverso i viaggi in giro per il mondo (nel 2014 il "Total World tour" ha portato Joss ad esibirsi in paesi come il Marocco, il Sud Africa, l'Australia e la Nuova Zelanda, permettendo incontri con numerosi musicisti) e le collaborazioni con produttori quali Dennis Bovell, Jonathan Shorten, Nitin Sawhney, Conner Reeves e Steve Greenwell, si è poi evoluto in un disco non orientato solamente verso un solo genere, ma aperto a diverse possibilità.

Lo stesso ascolto dell'album si presenta come un viaggio: si parte dal Sud America dei ritmi reggae di "Love me" e si arriva al folk irlandese di "The answer" (nel quale troviamo pure un coro gospel), passando per il suono ispanico e latineggiante della flamenca "Let me breathe" e di "Clean water" e le suggestioni orientali di "Sensimilla" (pezzo che, su una melodia trasognante, parla degli effetti benefici della marijuana), senza per questo dimenticare le radici più soul e r&b di Joss Stone (che ritroviamo per lo più in "This ain't love"). La sintesi del lavoro è rappresentata da "Harry's symphony", nel quale sono presenti citazioni degli artisti e delle influenze che lo hanno ispirato: da "Excuse me (While I light my spliff") di Bob Marley a "Inner circle" dei Bad Boys, fino ad arrivare a "Inglan is a bi tch" di Linton Kwesi Johnson.

Un punto di arrivo vero e proprio non c'è: in questo senso, "Water for your soul" si presenta non tanto come un concept ma come un disco di idee in cui Joss Stone è uscita dai suoi territori lasciandosi trasportare dalle suggestioni e dai suoni, libera, sperimentando soluzioni diverse che potrebbero essere intese come spunti su cui lavorare in futuro.

TRACKLIST

Love me
This ain't love
Stuck on you
Star
Let me breathe
Cut the line
Wake up (feat. Damian Marley)
Way oh
Underworld
Molly town
Sensimilla
Harry's symphony
Clean water
The answer