MUSICA




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David Gilmour ispirato dalle ferrovie torna in pista con "Rattle that Lock"


Se ricordo bene, questo blog iniziò la sua strada dieci anni fa proprio con David Gilmour e l'uscita del suo album "On an Island", del quale non fui particolarmente entusiasta. Il 18 settembre, come ormai si sa, tocca a "Rattle that Lock", distruggi quella serratura, album coprodotto da Gilmour con Phil Manzanera dei Roxy Music, come ho potuto annunciare settimane fa in un avaro quanto raro scoop intervistando lo stesso Phil, nominato direttore della Notte della Taranta di quest'anno.
Il percorso dell'album è iniziato con il singolo omonimo nei giorni scorsi. Rispetto allo standard dell'ultimo Gilmour, è un pezzo abbastanza vivace, da lui cantato con il Liberty Choir, Mica Paris e Louise Marshall che sentirete qui sotto se già non l'avete sentito. Nulla aggiunge e nulla toglie alla storia del chitarrista che in quanto tale si sfoga nell'ultima parte del brano, riuscendo finalmente a raggiungere fino alle viscere i suoi fruitori.
Ma non c'è zampata e non c'è nerbo, nelle cose di Gilmour solo, chitarra a parte, e a parte una perfezione formale fredda e non empatica. Questo viene da osservare, in attesa di ascoltare tutta l'opera: tre brani saranno strumentali, di 2 ha scritto lui i testi, di 5 (questo compreso) è autrice la moglie Polly Samson, che si è ispirata al Libro Secondo di "Paradise Lost" di John Milton, la stessa opera che sta alla base di un romanzo recente della Samson intitolato "The Kindness".
La particolarità, ha rivelato Gilmour, è che la canzone nasce da un jingle delle ferrovie francesi, 4 note ascoltate alla stazione di Aix en Provence e prontamente registrate, nonché accreditate all'autore del jingle: "Mi faceva voglia di iniziare a ballare", ha spiegato. E mettitici pure tu a scovare quattro note, verrebbe da dirgli.
Leggere in controluce queste esperienze quiete di oltre la mezza età, fa capire che Gilmour ha tirato i remi in barca; si fa aiutare dalla moglie piuttosto che andare a cercare autori di testi in giro, e viaggia quietamente in treno nel Sud della Francia, come molte star inglesi (e irlandesi...) che preferiscono villone solitarie sepolte fra i vigneti a due passi dal mare e con il tempo tiepido. Vita tranquilla come canta Tricarico, che subirà un'accelerazione con i concerti imminenti che partono dall'Italia:
14 settembre Verona
15 Firenze
Poi, naturalmente, tutto il mondo.
(io, comunque, preferisco Roger Waters, dei vecchi Pink Floyd. Da quando lui ha mollato, con Gilmour non c'è mai sorpresa, sempre con rispetto parlando della chitarra inarrivabile).

Marinella Venegoni

David Gilmour - "Rattle that Lock"