MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Beatles, 50 anni fa a Milano. Dieci cose che forse non sapevate in proposito… e molto altro


I due spettacoli milanesi dei Fab Four ebbero luogo il 24 giugno, pomeriggio e sera, al Velodromo Vigorelli. La loro storia è stata raccontata più volte e in più maniere.

Dai cronisti dei giornali dell'epoca, incapaci di comprendere il senso e il significato del gruppo, sbrigativamente definito quasi da tutti "quattro capelloni rumorosi".

Dai testimoni oculari, che però ricordano selettivamente ciò che fa loro piacere ricordare - ammesso che siano stati davvero testimoni oculari; come ha scritto il compianto Ernesto De Pascale, "Certo è che se tutti quelli che dicono di aver visto i Beatles in Italia fossero veramente stati presenti alle date della loro breve tournée di quel tardo giugno 1965, i nostri avrebbero suonato nei seguenti luoghi: allo Stadio Olimpico (a Roma), allo Stadio Marassi (a Genova), a San Siro (a Milano)".


1 – Il presentatore degli spettacoli sarebbe dovuto essere Walter Chiari, ma la sua richiesta economica (3.500.000 lire) parve troppo alta all’organizzatore Leo Wachter, che chiamò invece Rossella Como e Lucio Flauto.


2 – Il seguito dei Beatles a Milano era costituito da Brian Epstein, dalla sua segretaria Wendy Hanson (l’unica che conosceva un po’ di italiano), da Neil Aspinall, da Mal Evans e da Alf Bicknell.

3 – Gli artisti “di spalla” che si esibirono a Milano furono Angela (accompagnata da Guidone e i suoi Amici), Peppino di Capri, Guidone e i suoi Amici (di cui tre componenti – Checco Marsella, Giacomo “Mino” Di Martino, Sergio “Enrico Maria” Papes) costituiranno i Giganti con Sergio Di Martino), i Giovani Giovani, Fausto Leali e i suoi Novelty e i New Dada di Maurizio Arcieri).

4 – Per depistare i fans in attesa, il TEE da Parigi fu annunciato in arrivo al binario 16 della Stazione Centrale, e fu invece fatto arrivare sul binario 3: i Beatles e i loro accompagnatori riuscirono così ad uscire (quasi) indisturbati dalla scala laterale della stazione, dove li attendevano quattro Alfa Romeo 2600 Spider.



5 – La conferenza stampa si tenne all’hotel Duomo, che oggi non esiste più.
Domande intelligenti dei giornalisti italiani.
Cosa fareste se vi accorgeste di perdere i capelli? “Useremmo delle parrucche”. Cosa avreste fatto nella vita se non foste diventati i Beatles? “I Rolling Stones”.

6 – Allo spettacolo pomeridiano assistettero settemila persone, fra cui 800 svizzeri arrivati in pullman da Lugano, tutti con posti nelle prime file. Allo spettacolo serale gli spettatori furono 19.000. L’incasso totale fu di 58 milioni, dei quali 150.000 lire furono devolute all’Opera Don Gnocchi, 150.000 ai Figli della Carità e 150.000 alla “Colonia Giuseppina Saragat per bimbi gracili”.

7 – Per lo spettacolo pomeridiano i Beatles indossarono completi scuri con camicia bianca e cravatta nera; per lo spettacolo serale le divise color avana che poi si sarebbero portati nella tournée statunitense.


9 – La scaletta dei due spettacoli: “Twist and shout”, “She’s a woman”; “I’m a loser”, “Can’t buy me love”, “Baby’s in black”, “I wanna be your man”, “A hard day’s night”, “Everybody’s trying to be my baby”, “Rock and roll music”, “I feel fine”, “Ticket to ride”, “Long tall Sally”. Durata complessiva di ogni esibizione: meno di 30 minuti.

9 – Dopo lo spettacolo serale i Beatles accettarono l’invito di Carlo Massimo Asnaghi, già amico di Epstein, e si recarono nel locale Charlie Max di via Marconi 2, cenando a base di spaghetti e Coca-Cola (alle due del mattino) e ascoltando il gruppo di Augusto Righetti, del quale facevano parte fra l’altro Marcello Olmari (Gil Ventura) al sax e Bruno Tibaldi al basso.

10 – Nei Vangeli apocrifi dei Beatles è narrato l’evento di una loro cena alla Trattoria San Rocco di Pieve Fissiraga, che sarebbe avvenuta sabato 26 giugno 1965.


La veridicità del fatto è del tutto dubbia. Intanto i Beatles, con la loro piccola flotta di Alfa 2006 messa a disposizione dalla Squadra Corse dell’Alfa, lasciarono Milano a metà pomeriggio con destinazione Genova, dove giunsero, all’hotel Colombia, poco dopo le 19. Del tutto infondata l’ipotesi che avessero pensato di fermarsi a Piacenza per una cena; del tutto infondata anche quella che abbiano cenato a Pieve Fissiraga, dato che alle 19,30 erano già tutti in albergo a Genova. Del tutto incredibile, poi, l’ipotesi del guasto all’auto; anche ammesso che fosse successo, il gruppo in viaggio era composto da nove persone in totale, con a disposizione quattro auto, che avrebbero potuto facilmente ridistribuirsi in tre su ogni auto (le auto erano state fornite dalla Squadra Corse Alfa Romeo, e avevano ognuna un autista).
Ma questa leggenda urbana – anzi, paesana – è comunque troppo bella per non essere riferita.

(Franco Zanetti)