MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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A Musicultura Capossela canta Omero


Musicultura come mix unico di note e scrittura: ieri sera, in un'Arena Sferisterio di Macerata sold out, Vinicio Capossela ha festeggiato i 25 anni di amore con la musica cantando Omero, Niccolò Fabi ha ricordato Ivano Fossati e Chiara ha cantato per Sergio Endrigo a dieci anni dalla morte. La prima delle tre serate del festival della canzone d'autore, condotta da Fabrizio Frizzi, ha mandato in finale i Turkish Cafè e Davide Di Rosolini. I primi sono di Macerata, e hanno giocano in casa con tanto di claque che sventolava bandiere e striscioni d'incoraggiamento, ma la loro canzone 'L'amore cade addosso', con una melodia vivace e orecchiabile accompagnata da bel testo e ottima interpretazione, ha ottenuto i voti del pubblico e il premio Siae per la miglior musica. Il siciliano Davide Di Rosolini (Modica), ha fatto sua la migliore lezione dei musicisti di strada, abituati a catturare il pubblico con ogni mezzo. Si è presentato col viso dipinto e la naturale simpatia dello showman (ha portato sul palco anche un enorme orsacchiotto di peluche), e ha conquistato la platea con 'Che fine ha fatto la poesia?', riuscito e ironico brano di teatro-canzone. Sconfitti con l'onore delle armi la diciannovenne astigiana Chiara Dello Iacovo, che con 'Soldatino', sulla difficoltà di crescere e abbandonare i sogni infantili, ha vinto il premio Nuovoimaie per la miglior interpretazione, e il romano Artù, che con 'La vecchia ha un dente di bronzo che a me sembra bianco perché sono sbronzo', ha raccolto lunghi applausi. Capossela, celebrato da una mostra nell'ambito degli eventi collaterali della Controra a 25 anni dal primo disco, ha condotto gli spettatori in un viaggio costruito per Musicultura, in una creatività in cui il testo letterario si tramuta in melodia. Sono sfilate tra gli applausi le parole omeriche e la canzone 'Dimmi Tiresia', quelle del Lord Jim di Conrad, dall'album Marinai, Profeti e Balene, e 'Ovunque Proteggi' tratto dall'Ecclesiaste per bissare con l'ironico 'Paradiso dei calzini'. Macerata gli ha conferito il premio Unimarche, e lui ha ricambiato, a pochi giorni dall'uscita del suo libro 'Il paese dei coppoloni', dicendo: ''avrei dovuto scrivere il Paese dei Pistacoppi (termine dialettale maceratese che indica i piccioni), ma ormai è troppo tardi''. Anche Fabi accompagnato dallo Gnu Quartet, ha avuto parole entusiaste per l'arena Sferisterio: ''quante bellezze ha l'Italia, se come popolo fossimo all'altezza di questi monumenti saremmo meravigliosi!''. Poi ha cantato sotto la pioggia 'Oriente', 'E' non è', e ha dedicato 'Costruire' ai giovani: ''dobbiamo sempre vedere la vita dal loro punto di vista, senza pensare di aver raggiunto la vetta''. Infine ha ricordato il suo maestro Ivano Fossati, intonando tra gli applausi 'Lindebergh', definito ''il più bel brano sul viaggio della vita che sia mai stato scritto''. Ha concluso l'intensa e potente voce di Chiara, con i suoi cavalli di battaglia, 'Il rimedio, la vita, la cura', 'Over the rainbow', e per la prima volta 'Io che amo solo te', di Sergio Endrigo. Oggi tocca ai quattro finalisti Giacomo Dottori, Paolo Russo, Flo, Ivan Talarico, coi big Banco del Mutuo Soccorso, Oblivion, Xiao He e Guido Catalan