MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Lezioncina per Pharrell&Thicke Basta con le gioiose copiature


Un sano stop ogni tanto deve scattare, per far capire alle star contemporanee che non si può campare sull'esaurimento nervoso della memoria storica, e tocca valutare bene quel che si fa, all'atto di comporre canzoni principalmente destinate all'incasso. Quello di "Blurred Lines", (canzone tra l'altro dal testo alquanto osceno, che esaltando un rapporto anale servì come ispirazione per il debutto del twerking di Miley Cyrus, ospite dei due agli MTV VMA's appunto nel '13)) è stato di 5 milioni di dollari, essendosi trattato di uno dei maggiori successi del 2013; ora Pharrell Williams e Robin Thicke dovranno versarne 7,3 ai figli di Marvin Gaye (anche loro ben attenti al patrimonio di famiglia, visto che il papà non c'è più, è stato ammazzato dal padre nel 1984) perché il loro brano (firmato da entrambi, ma opera di Williams) è gemello nella musica e nello spirito a "Got to Give Up" del compianto artista. Lo ha deciso, ormai si sa, una giuria che per sette giorni si è riunita nell'ascolto, prima di pronunciarsi.
I profumatamente pagati avvocati della coppia del successo hanno reagito protestando perché la sentenza "impedisce lo sviluppo della creatività" fra i giovani artisti. Meglio sarebbe avvertire i giovani artisti che la creatività serve appunto per creare nuove musiche e non per "ispirarsi" in modo indifendibile a opere già esistenti. Già non si capisce più nulla, con lo sforno quotidiano di centinaia di nuovi titoli, ma santo cielo almeno fatevi dare una mano da Shazam, anche voi belle faccette da miliardi.
E del resto, la giurisprudenza internazionale è ormai la prima a dire che di originale nel mondo delle 7 note del pop è rimasto ben poco. Però, la foglia di fico bisogna mantenerla.

Marinella Venegoni