La terza puntata di Forte Forte trasforma le rassicurazioni della Carrà in vere e proprie torte in faccia alla direzione di rete. Che il programma sia improponibile ed esalti un cast indifendibile se ne accorgerebbe persino lo spettatore più narcotizzato. Se a questo aggiungiamo esibizioni che hanno scimmiottato Tiziano Ferro, invocato il playback di Non è la Rai oppure fatto ricorso al live con esiti da sagre paesane, Rai1 rischia davvero di perdere la faccia.

Raffaella Carrà che entra scatenandosi a ballare e poi continua a commuoversi e divertirsi con una miopia sconcertante, Asia Argento che tira fuori un cattivismo gratuito per il servizio pubblico, Joaquin Cortes che obbedisce a Raffaella e si arrampica sull'italiano. E poi lui, Philipp Plein, che va dove vanno le belle ragazze, dando delle forti solo a loro.

La formula si è rivelata, poi, assurdamente ripetitiva, visto lo stragrande numero di esibizioni - peraltro inascoltabili - che i concorrenti hanno preparato prima in gruppo, poi in coppie e infine individualmente.

A rimetterci, dopo i casting, è stato lo stesso conduttore Ivan Olita, che pur se correggibile in post-produzione ha fatto un errore dopo l'altro, storpiando titoli e canzoni dopo una gavetta a Top of The pops (quantomeno è stato umile con i retweet). A un certo punto, infatti, ha dato alla Baby K del titolo di una canzone di Ferro oppure ha nominato le *****cat Dolls con l'articolo maschile, come se fossero uomini.

Per non parlare delle epurazioni sommarie fatte al momento dell'eliminazione e della nenia finale, Auguriamo fortuna, che coinvolgeva proprio i trombati. Anche Forte Forte Forte ne ha bisogno, per sfuggire alla chiusura immediata che si merita.
Ci mancava la canzone dell'eliminazione, Auguriamo fortuna. Peggio di Ce la farò. Sempre peggio.