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Pino Daniele: chiusura anticipata camera ardente, la rabbia dei fan

Dopo le proteste degli ammiratori, la camera è stata riaperta per pochi minuti. Su Facebook lanciata l'iniziativa "Napoli per Pino Daniele". I carabinieri hanno controllato i tempi spostamento dell'ambulanza. La famiglia: "Nel testamento ha chiesto la cremazione". Smentita anche la foratura

La rabbia dei fan per la chiusura della camera ardente, le iniziative via Facebook, il comunciato della famiglia che svela l'esistenza di un testamento nel quale il cantante cjeide di essere creamato, la smentita della presunta foratura, la verifica dei carabinieri sui tempi di soccorso. Il giorno successivo alla scomparsa di Pino Daniele, morto nella notte fra domenica e lunedì per un infarto, è stato segnato da polemiche e chiarimenti. La mattinata è stata caratterizzata dalla chiusura anticipata dell'accesso al pubblico alla camera ardente di Pino Daniele. Dallo staff del cantante è stato spiegato alle persone che erano in fila all'obitorio del Sant'Eugenio che la decisione è stata presa per consentire a familiari e amici di "prendersi il loro tempo" per stringersi attorno a Daniele.



Il comunicato della famiglia - Nel pomeriggio la famiglia del cantante ha diffuso una nota nella quale chiarisce alcune circostanze di cui molto si è discusso nelle ultime ore: "La famiglia afferma l'esistenza di un testamento di Pino Daniele, nel quale l'artista esprime la precisa volontà di essere cremato, e conferma che la città di Napoli (come auspicato dal Sindaco Luigi de Magistris appena appresa la notizia della tragica scomparsa) ospiterà nei prossimi giorni le ceneri dell'artista nel suo luogo simbolo, il Maschio Angioino, per ricevere l'ultimo abbraccio dei suoi concittadini".

Camera chiusa solo per poco, nessuna foratura - La stessa famiglia ha fatto luce anche sulla vicenda legata alla chiusra della camera ardente ("stamattina è stata chiusa solo il periodo necessario per permettere alla famiglia dell'artista, molto numerosa, di stringersi intorno a Pino un ultimo momento; dopodiché la camera è stata riaperta al pubblico fino a quando la salma non è stata prelevata per la funzione di domani") e sulla presunta foratura che avrebbe rallentato la corsa del musicista verso l'ospedale romano: "In merito alle ultime ore di vita dell'artista, la famiglia intera tiene a precisare che Pino Daniele, dopo il malore che lo ha colto nella sua casa in Toscana domenica sera (4 gennaio), ha espresso decisa volontà di essere portato a Roma all'ospedale Sant'Eugenio per essere soccorso dall'equipe di medici da cui era in cura da anni e quindi di sua fiducia. La famiglia inoltre smentisce categoricamente che l'automobile che trasportava l'artista a Roma abbia forato una gomma lungo il tragitto, rallentando la corsa verso l'ospedale".

Le tempistiche dell'ambulanza - Per quanto riguarda le polemiche sulle tempistiche dell'intervento dell'autoambulanza, il tabulato delle chiamate al 118 di Grosseto fatte domenica sera, quando Pino Daniele si è sentito male nella sua casa in Maremma, è stato acquisito dai carabinieri di Orbetello e, da quanto emerso dai controlli effettuati anche sui tempi di spostamento dell'ambulanza, non risultano anomalie nella ricostruzione degli orari di intervento dei soccorritori fatta dalla Asl. In base a quanto appreso, i militari di Orbetello, comune nel cui territorio risiedeva l'artista, hanno provveduto ai controlli su propria iniziativa, dopo il presunto giallo sui ritardi nei soccorsi al cantante.

Camera riaperta - Dopo le proteste della mattinata, era stata riaperta "in via eccezionale" per poco la camera ardente per permettere l'accesso ai fan in attesa davanti alla porta della camera mortuaria. La camera è stata richiusa dopo che le persone in fila sono entrare e uscite. "I familiari hanno dato l'ok per le persone che sono qui", ha spiegato uno dei responsabili della sicurezza. Molti in lacrime.

L'iniziativa dei fan - Per vincere il dispiacere e regalare comunque l'ultimo omaggio al musicista, i fan hanno lanciato su Facebook 'Napoli per Pino Daniele', una iniziativa creata per ricordare il grande cantautore partenopeo in concomitanza con il suo funerale che sarà celebrato domani a Roma. L'appuntamento è per domani alle 11 a piazza del Plebiscito, dove già stasera ci sarà un flash mob, per cantare le sue canzoni e ricordarlo pubblicamente. All'evento hanno già assicurato la loro partecipazione alcune centinaia di persone. Sulla pagina Facebook creata per l'occasione è stata postata una ampia rassegna stampa con le prime pagine dei giornali di oggi dedicate alla morte di Pino Daniele. Mentre da alcuni utenti viene la richiesta alla Rai di trasmettere i funerali in diretta su maxi schermo in piazza.

La foto della salma - Proprio dal web è arrivato però un dispiacere per parenti e amici dell'artista. "La famiglia è sconvolta perchè qualcuno ha fatto una foto alla salma di Pino Daniele e l'ha messa su internet", ha raccontato il musicista Enzo Gragnaniello, amico storico del cantautore napoletano, fuori l'obitorio del Sant'Eugenio di Roma. "Una cosa bruttissima - ha aggiunto - una mancanza di rispetto. Rappresenta un sacrilegio per chiunque cattolico".



Grande delusione davanti all'obitorio dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma dove i fan in coda per rendere l'ultimo omaggio a Pino Daniele si sono visti chiudere i cancelli in faccia con due ore e trenta di anticipo: la contestazione a D'Alema che rinuncia a entrare e poi la denuncia dell'amico di sempre, Enzo Gragnianiello: "Hanno chiuso perché qualcuno ha fotografato la salma di Pino" Il racconto di Silvia Fumarola

Le ceneri - Per quanto riguarda le ceneri di Pino Daniele, potrebbero arrivare a Napoli nella tarda serata di venerdì. Questo è almeno l'auspicio del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ha sottolineato che "bisogna aspettare i tempi tecnici della cremazione. Ora è presto per dirlo con certezza". La macchina organizzativa è già in moto affinchè Napoli sia pronta a dare l'ultimo saluto al 'suo' cantautore. Qualora le ceneri arrivassero effettivamente nella serata di venerdì, da sabato 10 gennaio si potrebbe aprire il Maschio Angioino alla cittadinanza per l'omaggio. "Ho molto apprezzato - ha ribadito de Magistris - la disponibilità della famiglia cosicchè tantissimi napoletani potranno rendere omaggio al grandissimo artista e musicista che è stato Pino".

Il dispiacere dei fratelli - I fratelli del musicista hanno confermato il loro dispiacere per la decisione di celebrare i funerali a Roma, smentendo però qualsiasi ipotesi di spaccatura: "Chi specula su una mia presunta spaccatura con gli altri familiari ha detto Carmine Daniele - non sa che io sono stato operato di recente al cuore. Certamente mi dispiace, e questo lo confermo, che non si sia pensato a un secondo rito funebre da fare nella sua città. Purtoppo non potranno certamente essere a Roma le nostre due sorelle gravemente ammalate perché cardiopatiche e quasi cieche. Ecco perché c'è il dispiacere da parte della famiglia napoletana di Pino, di non poter abbracciarlo come Napoli chiede e come lui meritava".

L'attesa all'obitorio - Stamattina molti fan erano rimasti nell'androne dell'obitorio, dove intorno alle 9,30 sono stati bloccati i cancelli, sono rimasti i fan che speravano di poter entrare per salutare l'artista: "Siamo venuti da Napoli - dice Teresa - anche papa Wojtyla è stato messo sul sagrato per consentire alla gente di salutarlo. Pino era un personaggio pubblico e ha avuto un grande successo proprio grazie ai suoi fan. Non è giusto che ci trattino così".

I cori - Fuori dall'obitorio, intanto, i fan hanno urlato in coro 'Pino, Pino' e cantato insieme le canzoni del musicista napoletano. Ragazzi e ragazze ma anche adulti intonano i successi più famosi del cantautore, in particolare Napul'è davanti al cancello chiuso presidiato da agenti della forze dell'ordine. "Spero che alla fine ci facciano entrare - dice una ragazza - sono partita con amici da Napoli alle sette e purtroppo non potrò essere domani ai funerali".

D'Alema - I fan hanno protestato anche per l'ingresso nella camera ardente di Massimo d'Alema:"Vergogna. Perchè entri tu e non noi?" gli ha urlato qualcuno. Intervistato da Repubblica.tv, D'Alema ha poi precisato: "Non ho voluto entrare per non creare confusione, mi sono fermato". "Sono venuto qui - ha concluso D'Alema - perchè sono amico di Pino Daniele".

I fan delusi - C'è comunque grande delusione tra i tanti che hanno affrontato un lungo viaggio per portare l'ultimo saluto all'artista. "E' una vergogna. Sono partito dalla provincia di Caserta - spiega Gianni - non è mai successa una cosa del genere". "C'è gente che ha fatto centinaia di chilometri - replica una signora allo staff del cantante - è una vergogna, una mancanza di rispetto per chi ha comprato i dischi di Pino e lo ha seguito in concerto per tutta una vita". D'accordo altri fan che indugiano nell'androne dell'obitorio: "Non è il modo di comportarsi - dice un signore - Pino è un personaggio pubblico, questo è il prezzo che bisogna pagare per la fama. Oltre alla famiglia, c'è tanta gente venuta qui a dargli l'ultimo saluto e che si trova la porta sbattuta in faccia. Anche per il papa è stato permesso a tutti di portare un omaggio, è un comportamento senza senso". Francesco racconta di essere venuto all'obitorio già ieri pomeriggio: "Alle 17 in punto ieri mi è stata chiusa la porta in faccia - ricorda - ma poco dopo è arrivato Baglioni con un bodyguard e lo hanno fatto entrare. Oggi succede lo stesso, faranno entrare solo i Vip: non è giusto".


I figli del cantante hanno deciso che le esequie si terranno mercoledì prossimo al santuario del divino amore di Roma. Quindi le ceneri saranno portate a Napoli per poi trovare sepoltura nel cimitero di Talamone.