MUSICA




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U2 e non solo, la beffa del mercato secondario e dei biglietti sold-out


Erano 30 mila e, un quarto d’ora dopo, erano zero. Così i biglietti del doppio concerto degli U2 a Torino del 4 e 5 settembre 2015, uniche date italiane della band irlandese, si sono trasformati in una beffa. Con tanti fan battuti sul tempo, rimasti a secco, irrimediabilmente delusi. Forse saperlo non li consolerà, ma non era solo colpa loro e non era solo questione di velocità. Perché a dare l’assalto ai biglietti, nei quindici minuti che hanno visto evaporare tutti i posti, non c’erano solo appassionati di musica. C’erano i professionisti del cosiddetto “mercato secondario”, legioni di specialisti del bagarinaggio online. Singoli e soprattutto aziende che per mestiere comprano e rivendono su Internet i ticket di tutti gli eventi più ambiti, dalla musica fino al calcio.

Oltre eBay: ecco i bagarini 2.0

Era successo proprio agli ultimi Mondiali di calcio, ma non è la prima volta che accade neppure per i concerti. Il copione è sempre lo stesso: i biglietti vanno esauriti in un amen, ma poi – guarda caso – rispuntano online su una marea di siti specializzati. Con prezzi maggiorati, e non di poco. I bagarini 2.0 lavorano senza dare troppo nell’occhio e, ufficialmente, si propongono solo come piattaforme neutre, simili a eBay, che mettono in comunicazione chi vuole vendere e chi vuole comprare. In realtà hanno uffici o aziende partner che si occupano proprio di questo: rastrellare più biglietti possibile e in fretta, per poi metterli in palio appena il sold-out si materializza. Ma è proprio grazie a loro che il sold-out arriva sempre più presto.

Biglietti per tutti

La pistola fumante, la prova dell’instancabile opera del mercato secondario, si può individuare in un attimo. Il giorno dopo la vendita ufficiale, sul sito SeatWave.it ci sono già oltre 740 ingressi per i due concerti torinesi, con prezzi da 170 euro in su. Stessa musica su Viagogo.it, con decine di biglietti per ogni ordine di posti. Inclusi parterre e red zone, che arrivano a prezzi tra 998 e 1.900 euro. Idem su Ticketbis.it, con prezzi da 240 euro in su.

“Siamo solo intermediari”

Proprio Ticketbis dà un’idea di quanto articolato sia tutto il sistema. L’azienda spagnola, nata nel 2009, opera con campagne pubblicitarie ad hoc, finalizzate a dare ancora meglio la caccia ai fan delusi. Così, se il 9 dicembre cerchiamo “ticketbis” su Google, quello che compare al primo posto è un annuncio sponsorizzato: “Biglietti per il tour mondiale U2. Sicuro al 100%. Compra ora!”. Non solo. Una volta entrati, si può inserire il proprio numero di telefono su un modulo ed essere richiamati gratis, per completare l’acquisto direttamente al telefono. Il personale è ben allenato e risponde ad ogni dubbio: “Noi siamo solo intermediari tra privati cittadini – assicurano – ma i biglietti sono garantiti e non avrà problemi a entrare”.

“Un sistema che penalizza fan e artisti”

Il problema è che è vero: i biglietti funzionano. Almeno quelli dei siti più noti, perché – al di fuori di questi circuiti più organizzati – si trovano anche un sacco di ticket falsi. Così, il mercato secondario si è espanso a dismisura. Anche con la connivenza di chi i concerti li organizza, perché poter annunciare un sold-out a tempi da record fa bene all’immagine. “Ma è un sistema sbagliato, che danneggia i fan e gli artisti”, dice Ferdinando Salzano, amministratore delegato di F&P Group, l’azienda che rappresenta Elisa e Ligabue, Baglioni e De Gregori. “Io non mi permetto di accusare nessuno – prosegue Salzano – ma il mercato secondario è ormai un mondo superorganizzato, e troppo pochi hanno provato a contrastarlo. Noi abbiamo provato anche delle azioni legali contro chi rivende biglietti gonfiando i prezzi, ma non ci siamo riusciti, proprio perché questi siti si presentano come piattaforme di scambio tra privati. Ma allora tutti noi organizzatori dovremmo essere compatti per provare ad arginare il fenomeno. E anche gli utenti devono provare a non alimentarlo, per non spingere i prezzi ancora più su”.

http://www.lastampa.it/2014/12/09/societa/u-e-non-solo-la-beffa-del-mercato-secondario-e-dei-biglietti-soldout-7RokUeWSsC15iOioZA1CbP/pagina.html