MUSICA




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Fidelio inizia tardi, finale con standing ovation



Standing ovation e 10 minuti abbondanti di applausi: è stato accolto così dal pubblico, all'anteprima riservata ai giovani il Fidelio che domenica aprirà la stagione della Scala. Il bello del teatro sta anche nell'imprevisto e questa sera alla Scala l'imprevisto è stato il ritardo del treno che stava portando uno dei musicisti al Piermarini. Il risultato è stato un quarto d'ora di attesa prima che il direttore Daniel Barenboim desse il la all'inno di Mameli. E una spiegazione, data ai ragazzi dal sovrintendente austriaco Alexander Pereira, che li ha fatti sorridere. ''Ha detto che il primo oboe era in ritardo per un incidente al treno - ha raccontato il 24/ne Michele Degan, arrivato da Roma per l'occasione - e che c'erano le riprese tv quindi bisognava aspettare''.

''La rivincita dei pendolari'' ha aggiunto Ilaria, venuta con alcune amiche dopo anni che cercavano i biglietti. Il successo dell'anteprima giovani, ormai arrivata al settimo anno, si misura anche da questo. A novembre i biglietti sono andati esauriti in un quarto d'ora con gente che si è messa in fila dalla sera prima per aggiudicarseli. Fra di loro Tommaso Brienzi, che studia cinema e ogni anno porta con sé, lui che canta nel coro del Duomo, un amico che non è mai stato alla Scala. Chi è venuto in qualche modo a dire addio è Stéphane Lissner, l'ex sovrintendente che ha ideato le anteprime per i giovani e ha organizzato, prima di lasciare Milano per Parigi, questo Fidelio con la regia di Deborah Warner.

''E' un po' il mio ultimo sette dicembre'' ha ammesso, aggiungendo che fra l'Opera e la Scala non si possono fare paragoni. ''Speriamo che l'Italia non cada nel nazionalismo artistico - ha proseguito - In Europa è un po' presente e l'Italia forse su questo deve riflettere''. Oggi in teatro c'era un po' di Austria in realtà dato che per la prima volta nel foyer ha debuttato un albero di Natale con cui i ragazzi si sono volentieri fatti fotografare: alcuni in jeans, altri in smoking, in abito lungo e persino in giacca di volpe, indossata da un ragazzo con baffi e anello al naso.

''Non è la prima volta che ho un pubblico tutto di ragazzi - ha commentato la regista Deborah Warner - ma è la prima volta che ho un pubblico vestito in modo così impeccabile. Questo è un meraviglioso inizio''. La sua regia contemporanea - con l'azione ambientata in una monumentale struttura industriale dismessa e in scena elementi quotidiani come mocio per lavare il pavimento e ferro da stiro è piaciuta alla maggior parte dei ragazzi. ''Credevo che sarebbe stata più ingombrante - ha detto Michele -. Interessante il bacio fra le due ragazze, Fidelio e Marzelline''. Non solo il pubblico questa sera era under 30 ma anche i critici. In sala ci sono, infatti, anche i quattro finalisti del premio Elena Formica, istituito in memoria della giornalista parmigiana scomparsa di recente che hanno come prova finale proprio la recensione del Fidelio di questa sera. I testi, che consegneranno domani, saranno poi pubblicati sulla Gazzetta di Parma e su Classic Voice.