MUSICA




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Gli Spandau Ballet ballano ancora, in uscita anche un nuovo album



Di questo passo, all’appello mancano solo le Spice Girls. Oramai non passa giorno che una storica band, icona della musica internazionale, non annunci il suo ritorno sul palco. E poco importa se i diretti interessati siano ormai ampiamente entrati nella così detta terza età, come i Rolling Stone, i Led Zeppelin o i nostrani Phoo: se il sacro fuoco della musica chiama, le star rispondono, anche copertedi rughe. E così è stato per gli Spandau Ballet i quali, pur non essendo quasi ottuagenari come Mick Jagger, erano comunque lontani dalle scene da circa trent’anni. Un lasso di tempo notevole, soprattutto se si considera che la band si era sbriciolata a colpi di gelosie e querele. Ebbene, a dispetto delpassa- to, gli Spandau Ballet sono tornati, al gran completo: il cantante Tony Hadley, l’autore dei testi Gary Kemp, suo fratello Martin, Steve Norman, John Keeble. Insieme, hanno appena dato alle stampe il doppio disco The very best ofSpandau Ballet: The Story (Warner Music Italia) e si preparano a esibirsi in un tour europeo. Non solo. La réunion è celebrata dalla pellicola Spandau Ballet – Soul Boys ofthe western world, presentata in anteprima al Festival del cinema di Roma e distribuita in 150 sale italiane (l’elenco dettagliato è disponibile su www. nexodigital.it) nelle sole due giornate di oggi e domani. Un film evento, dunque, il cui obiettivo è ripercorre la storia della band che, con la sua eccentrica voglia di modernità, è di fatto il simbolo degli Anni Ottanta.Cattura

«Personalmente mi piace molto tutta la prima parte perché mostra com’erano i nostri quartieri», commenta Gary. «Non è un film solo su di noi, ma anche sulla Londra di quegli anni». Le storie personali degli Spandau Ballet si alternano infatti agli eventi dell’Inghilterra degli anni 80: gli scioperi, Margaret Thatcher… Ricchissimo il materiale d’archivio, parte del quale sarebbe stato fornito da Red Ronnie. «Molti filmati, soprattutto riguardanti l’Italia, li dobbiamo a lui, che continua a filmarci persino adesso», confida divertito Gary. «L’Italia è stato il Paese che ci ha scoperto più tardi, ma è qui che abbiamo le fan più pazze, di tutte le età: ci seguono dalla bambina alla bisnonna!». Il film, va da sé, ha un taglio autocelebrativo. Ma non per questo falsato. La regista George Hencken non glissa né sulla rivalità con i Duran Duran, né sugli scontri interni alla band, culminati con il processo intentato a Gary. Pomo della discordia: i soldi provenienti dai diritti. «Abbiamo deciso di lasciarci il passato alle spalle. Ma non torniamo a cantare insieme per una questione di soldi», spiega la band all’unisono nel film. «Lo facciamo perché vogliamo recuperare la genuinità degli inizi». Il problema però è tutto qui: con quei loro abiti strampalati e le pettinature d’avanguardia, la band inglese si era distinta per la sua ricerca di modernità, per il vivido desiderio di anticipare il futuro. Adesso invece fa parlare di sé per il suo tentativo, amarcord, di tornare al passato. A mancare, insomma, è proprio la «vision» ricercata un tempo, tant’è vero che l’album di soli inediti più volte sbandierato non ha ancora una data di lancio

http://www.socialgamespro.com/archives/3030/gli-spandau-ballet-ballano-in-uscita-album