MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
View Entire Thread
Gino Paoli - L'augurio che le faccio? Andiamo avanti, tieni duro che siamo rimasti pochi

Un giorno come tutti gli altri, dice lui. Ma non la pensano allo stesso modo la moglie, i figli, gli amici che martedì festeggeranno i suoi 80 anni. E così Gino Paoli, che ha sempre mostrato una certa ritrosia a rilasciare interviste, ha dovuto cedere per una volta e concedersi ai cronisti. "Per fortuna gli 80 anni si compiono una volta sola! - dice tra lo scherzo e la rassegnazione -. Che vita è stata la mia? Ho fatto sempre quello che ho voluto. Ho avuto un gran culo".

"Non ho mai avuto il pensiero del traguardo, ai 40, ai 50 o ai 60. Penso di nascere tutte le mattine e di morire tutte le sere. Del resto a 16 anni non pensavo neanche di arrivare ai 30", racconta Paoli, che in effetti ai 30 rischiò di non arrivarci dopo aver tentato il suicidio nel 1963. Una vita "vissuta come volevo io, sentita e goduta fino in fondo", eccessi compresi. "Non mi pento di niente. Potrei rivivere tutto nella stessa maniera - spiega sicuro -. Tutti i giorni sono legati uno all'altro come pagine di un libro. Non puoi prenderne una e strapparla solo perché ti piace".

Le pagine del suo libro raccontano degli inizi a Genova, con Bruno Lauzi, Luigi Tenco, Fabrizio De André, Umberto Bindi: il primo nucleo della Scuola genovese. "Se mi sento un sopravvissuto? Sì, mi mancano gli amici e forse è questo il rimpianto più grosso che si può avere alla mia età. Bruno (Lauzi ndr) mi diceva sempre: 'non siamo i più bravi, ma i sopravvissuti'".

Dall'anno scorso presidente della Siae, "per la difesa degli artisti", Paoli non è certo uno che sta con le mani in mano. "Quarant'anni fa una persona di 80 anni era un vecchio che stava a casa e rompeva le scatole. Oggi a 80 anni puoi essere ancora attivo, una persona a tutti gli effetti. Poi gli artisti sono dei privilegiati, ma il segreto è sempre un cervello che continui a funzionare". E, dopo la biografia uscita a giugno "I semafori rossi non sono Dio", non nasconde l'idea di un nuovo album, che "uscirà quando uscirà" perché è convinto che in fondo il tempo e lo spazio sono invenzioni dell'uomo e perché "scrivere è un bisogno, un'esigenza che non puoi trattenere". Alle spalle, oltre a una carriera da pittore interrotta a 25 anni ("ma avrei continuato se non avessi incontrato la musica") anche un tentativo in politica come deputato nelle fila del Pci (poi Pds) tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta e come assessore del Comune di Arenzano. Un'esperienza che non rinnega anche se afferma che "è stato un errore". "Io non sono adatto - dice- La politica vuole il compromesso, la mediazione, invece io sono uno molto diretto. Non riuscii a fare niente, ma ho imparato tanto. Ero andato a servire gli altri e invece è servito a me".

Gli 80 anni di Paoli arriveranno poche ore dopo i festeggiamenti per le stesse candeline spente da Ornella Vanoni, uno dei suoi grandi amori del passato. Lui, affettuosamente, ride: "L'augurio che le faccio? Andiamo avanti, tieni duro che siamo rimasti pochi".

Ornella Vanoni e Gino Paoli - Che cosa c'è