Nonostante la pioggia battente, il rapper italiano Caparezza fa ballare il pubblico dello Sziget festival fino alla fine di una performance che, assicura, "non dimenticherò".
Sull'isola Obuda, dove si sono radunati in 450 mila per assistere alla rassegna musicale in programma fino al 18 agosto a Budapest, in Ungheria, il cantautore si è esibito sullo Europe stage, il palco promosso da Puglia Sounds, L'Alternativa e Sziget Italia, per portare la musica italiana oltre confine. "Ho già cantato all'estero - racconta all'ANSA Caparezza dopo il concerto - ma questa è stata l'esperienza più forte per me".
"Questo festival - aggiunge - è favoloso: una sorta di isola hippy su cui, per indole, mi trovo molto bene. È la mia prima volta qui, ci sono ragazzi molto più giovani di me, tutti intorno ai 20 anni, io ne ho 40. Vanno in giro camuffati da panda e altri animali. E per me che non mi faccio gli acidi, è un modo per vivere quella esperienza". Per quanto riguarda la sua "esperienza da performer" sull'isola 'della libertà', Caparezza spiega che è "salito su quel palco per capire l'effetto" del suo show "senza regole su un pubblico non italiano".
"La prima cosa che ho fatto - dice - è stato un censimento: una volta capito dove c'erano quelli non italiani, ho cercato di tenerli. E ho visto che ne sono arrivati sempre di più e sono rimasti fino alla fine". A conquistare il pubblico è stato anche l'aspetto teatrale che contraddistingue le performance di Caparezza, al secolo Michele Salvemini. "Dietro le quinte - evidenzia - è venuta gente di altri paesi a chiedermi delle scene surreali che ogni volta porto sul palco e che questa volta ho recitato tutte in inglese. Ho fatto uno show che rimarrà nella mia memoria e in quella di chi l'ha guardato, perché si staranno ancora chiedendo, 'ma chi c...o è questo?'".
"Magari - auspica il rapper di origini pugliesi - verranno a vedermi nel tour europeo che sta per partire. E possiamo dire che, col mio show allo Sziget, abbiamo fatto le prove tecniche, sotto una pioggia incessante". "Sono sceso dal palco - conclude Caparezza - e avrei voluto abbracciare tutto il pubblico: anche io sono uno spettatore e conosco l'impegno che ci si mette".

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