MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Ecco il decimo album di Morrisey: “World peaces is none of your business”

È ormai consuetudine (disdicevole) prestare attenzione particolarmente morbosa e critica (in senso negativo) a ogni nuovo disco di un personaggio famoso che abbia un passato ragguardevole. Così a volte si grida al capolavoro in presenza del disco di un esordiente e si arriccia il naso se il disco nuovo di un mostro sacro come Morrisey non possiede novità dirompenti: dopo cinque anni di silenzio l’ex cantante degli Smiths ha finalmente pubblicato un album (il suo decimo da studio) che già dal titolo si qualifica. Eppure ha trovato tra i critici non pochi detrattori, proprio perché l’aspettativa di un suo nuovo disco era così alta, direi eccessiva, che non ci si è soffermati con attenzione su questa nuova opera, che ha sì qualche défaillance formale che una persona non si aspetterebbe da un istrione come Morrisey ma che nell’insieme è un disco di tutto rispetto, anzi, di più, di lodevole rispetto, e va assolutamente collocato nel posto che merita: un album che si ascolta con piacere, un ottimo pop che, pur avendo qualche leggera caduta di stile (vedi certi arrangiamenti alla mariachi che poco c’entrano con una canzone dove si parla del popolo che inneggia perché finalmente muore il torero e non il toro) intrattiene l’ascoltatore in dodici brani tutti diversi l’uno dall’altro e, forse, anche per questo, meno monotoni.

Ammettiamo che, almeno stando ai temi trattati nelle singole canzoni, che Morrisey abbia messo, come si suole dire, “troppa carne a cuocere”, nel senso che, fermo restando il pessimismo imperante (ma vogliamo concedergli qua e là anche un tocco di ironia?) nel disco si parla di sfruttamento sul lavoro, sui lati negativi del maschilismo per come viene osannato dai media, della guerra e dell’indifferenza dell’uomo comune verso gli interventi delle grandi potenze nei paesi più poveri belligeranti tra di loro, del maltrattamento sugli animali, dello sfruttamento della donna da parte dell’altro sesso, della morte per suicidio e anche per omicidio, dei tempi brutti che stiamo vivendo.

Certo non sono temi allegri e andrebbero trattati forse in musica di tipo rap. Naturalmente non è questo il genere musicale di Morrisey che, musicalmente parlando, in più di un episodio, cita i “vecchi” Smiths, ma ha voluto dire comunque la sua, quasi sentisse il bisogno impellente di incidere un disco-denuncia sui mali della società odierna, dimenticando che almeno alcuni di essi sono sempre esistiti.

Già la prima traccia, quella che dà anche il titolo al disco, “World Peace is None of Your Business” esordisce con queste parole “La pace mondiale non è affar tuo / Quindi tieni gentilmente il naso fuori / Lavora duro e dolcemente paga le tasse / Il ricco deve trarre profitto e diventare più ricco / e i poveri devono restare poveri”e più avanti termina con: “Ogni volta che si vota sostenete il processo / Brasile, Bahrain / Oh, Egitto, Ucraina / Così tante persone vivono nel dolore”.

La canzone, una ballata ritmata di ampio respiro, inizia con un martellante suono delle percussioni, ha un intermezzo di ottoni stridenti e termina ancora con le percussioni che simulano un cadenzato passo militare. La voce di Morrisey è declamatoria e dai toni medi, mentre diventa possente, privilegiando i toni acuti nella successiva canzone, un rock che ha una ritmica trascinante dovuta alle chitarre che, fortunatamente solo in un breve tratto, volgono stranamente verso un suono latino che poco c’entra. In “I’m Not a Man” c’è un silenzio appena invaso da pochi e fievoli suoni elettronici, di circa un minuto e mezzo, prima che la bellissima voce di Morrisey “entri” con una classica ballata dove spiega i mali peggiori dell’essere uomo, tanto da fargli rifiutare il suo stesso sesso. Il brano è molto bello, nonostante la lunghezza di oltre sette minuti e termina con urla femminili.

Finalmente, come quarta track (“Istanbul”), introdotta dalla voce di un muezzin, arriva la canzone che accontenterà tutti i nostalgici degli Smiths, perché in effetti è del genere più vicino possibile a quello della Band Inglese scioltasi nell’87, e che era già diventata famosa prima dell’uscita del disco, per un video che riproponeva alcune scene dal film “Muffa” del turco Aly Aidin, visto nella rassegna della Settimana della critica al 68′ Festival del Cinema di Venezia. La storia è quella di un padre che conduce la vita di un casellante solitario e che attende notizie sulla sparizione del figlio, studente universitario a Istanbul, scomparso 18 anni prima (“Oh Istanbul ridammi mio figlio / dagli occhi marroni”).

In realtà altre scene da film, più meno ufficiali, sono state usate per postare le canzoni dell’album su YouTube, come “Splendore sull’erba” di Elia Kaz e altri. In una breve clip di presentazione della canzone “World Peace Is None Of Your Business” appare anche Nancy Sinatra.

Subito dopo “Istanbul” arriva il suono spagnoleggiante che i puristi non accetteranno, tra flamenco, lambada e merengue, il tutto mixato con ogni strumento possibile, “Earth is not a Lonely Planet”. Meglio il ritorno a un’ “area” Smiths con la canzone successiva “Staircase At The University” e, ancora di più con “Kiss me a lot” e, molto intensa, melodiosa, eseguita praticamente unplugged, “Smiler With Knife”, anche se le parole sono poco rassicuranti. Altro brano eccelso è “Mountjoy” dove ancora una volta la chitarra la fa da padrone.

Il disco termina con “Oboe Concerto”, forse la meno appagante fra le canzoni di tutto il disco.

Tra i musicisti i si eleva tra tutti il chitarrista Boz Boorer. L’album è prodotto da Joe Chiccarelli ed è in digi-pack. Distribuzione Harvest Record.

Esiste la versione DeLuxe che contiene un secondo CD con altre sei canzoni, tutte piacevoli e tra le quali si segnalano “Scandinavia” e soprattutto la veloce “ Art-Hounds”.

Carlo Tomeo

http://www.italiapost.info/152022-ecco-il-decimo-album-di-morrisey-world-peaces-is-none-of-your-business/

Morrissey - Smiler With Knife