I funerali di Carlo Bergonzi si terrano domani, lunedì 28 luglio, alle ore 15.30 a Busseto. Il cantante è morto a Milano nella notte di venerdì 25 luglio: aveva compiuto 90 anni il 13 luglio. Era il più importante interprete verdiano del Novecento. Debuttò nel 1947 come Figaro nel Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Negli anni successivi decise di diventare tenore e nel 1951 a Bari esordì nell'Andrea Chénier di Giordano. Poi, la grande carriera internazionale: nel 1956 fu Radames al Metropolitan di New York, e ancora la Scala di Milano, l'Arena di Verona... Bergonzi chiuse la sua carriera nel 1995 con concerti a Vienna, New York, Scala e Parigi. Poi si è dedicato all'insegnamento.
In una intervista di sei anni fa ricordava così uno dei momenti più eclatanti della sua carriera: «Nel '56 ero appena stato al Metropolitan di New York, chiamato da Mario Del Monaco, dove avevo trionfato con l'Aida. Aveva colpito pubblico e critica il mio si bemolle della "Celeste Aida" eseguito pianissimo, proprio con 4 p, come scrisse nella partitura Giuseppe Verdi. Venne giù il teatro. A Parma dovevo cantare proprio l'Aida. Mi dissi: "Visto come è andata in America, qui li faccio impazzire". Così eseguii il mio si bemolle "pianissimo". Ma il loggione rumoreggiò. Non me l'aspettavo. Non furono proprio fischi, ma dissenso sì. Qualcuno pensò che avessi cantato "pianissimo" perché non riuscivo a cantare con una maggiore estensione di voce. Mi aspettarono all'uscita degli artisti, per dirmelo. E io spiegai la mia scelta. Li convinsi. Nelle recite successive mi applaudirono. Fu un nuovo trionfo».