MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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ClassificamMINAndo - Mina canta i Beatles - di Paolo - 8.12.2001





E’ sabato mattina, l’unico momento della settimana in cui il ragionier Giustini è libero dalla sua attività di capo contabile di un istituto di credito. Si alza nella casa deserta. Sua moglie, infatti, ogni sabato va a trovare sua madre che abita in un’altra città. Non si fa la barba e, al posto di uno dei suoi soliti completi color blu, indossa un paio di jeans, una maglietta colorata, una camicia di cotone a quadri, e un paio di scarpe da ginnastica. Poi mette la chitarra a tracolla e sale sull’ascensore, attento a non farsi vedere dai vicini. Per nascondersi meglio, si cala sulla testa un grosso cappello da cow-boy, che un amico di Internet gli ha mandato dal Texas, e percorre a capo chino la strada che lo porta da casa sua alla stazione, dove prende un treno per il lago. Un’oretta di viaggio e scende in una cittadina che al sabato si riempie di turisti. Va nel sottopassaggio della stazione, posa il cappello da cow-boy per terra e attacca il suo repertorio di canzoni dei Beach Boys, dei Mamas and Papas e alcuni classici dei Beatles che i passanti apprezzano sempre molto. Vi chiederete perché il ragionier Giustini fa questo. Non lo sa neanche lui. Non certo per le 100.000 lire che mediamente raccoglie in una giornata di lavoro, ma piuttosto per il gusto di una vita bohémien che sognava da giovane leggendo i romanzi di Kerouac e che la sua storia personale gli ha negato.
Due settimane fa verso le quattro del pomeriggio, nel sottopassaggio si era fermata davanti a lui una signora elegante. Portava una pelliccia che le arrivava abbondantemente fin sotto le ginocchia. Grandi occhiali da sole ed i capelli raccolti in una lunga treccia ramata. Si era avvicinata sorridente. Il suo accento era tipicamente lombardo.
Anche le sue maniere, semplici, ma piuttosto spicce erano tipiche delle donne di quelle terre.
"Posso farti da corista?".
Il ragionier Giustini era impreparato ad una richiesta del genere. Fu lei a toglierlo d’imbarazzo, sedendosi accanto a lui.
"Dai, attacca "When I’m 64".
La signora era divertita.
"Ora vorrei cantare con te "The fool on the hill".
Naturalmente il ragionier Giustini conosceva il testo a memoria. Quanto avevano girato e rigirato quei 45 giri del Magical Mistery Tour sulla sua vecchia fonovaligia al tempo dei suoi vent’anni!
"Sai" disse rivolto alla signora "Questa canzone mi fa pensare al tramonto. Un altro tramonto, ore otto della sera, e sei solo. I tuoi amici sono tutti via, anzi, sei tu che sei via da loro, via da tutta quella futilità che ti circonda, ti abbraccia –un abbraccio infido- e ti trattiene nella sua morsa; ti manca il respiro. Ora, invece, sul bagnasciuga, conti i granelli di sabbia come un bambino e respiri a pieni polmoni aria di mari, di pesci e conchiglie…"


"Certo" – rispose la signora – "E’ la solitudine che ti fa comprendere perché "The fool on the hill" vede il sole tramontare e con gli occhi della mente vede il mondo girare. Solo quando ti ritrovi solo, puoi capire perché non sembra piacere a nessuno e lui non mostra mai i suoi sentimenti".
Cantarono insieme "Hey Jude" e poi la signora volle cantare "She’s leaving home", mentre Giustini l’accompagnava con la sua chitarra.
"Ma sai che hai davvero una gran bella voce?" esclamò il ragionier Giustini.
"Dovresti presentarti a qualche casa discografica per un’audizione. Davvero!"
La signora si schermì. "Ti ricordi "In my life"? In quella canzone i Beatles rammentavano luoghi che avrebbero ricordato per tutta la vita, anche se alcuni erano cambiati, alcuni per sempre e non in meglio, alcuni non c’erano più e altri erano rimasti. Tutti quei luoghi ebbero i loro momenti, con amori e amici: nelle loro vite li hanno amati tutti"
La signora sembrava commossa ed anche il ragionier Giustini lo era.
Si sentiva attratto dal suo modo di fare. Mai e poi mai avrebbe immaginato di essere protagonista di un'avventura di questo genere. Aveva sempre pensato che questo genere di cose potesse accadere solo agli altri, e non a lui, tanto più che di natura è riservato e non ama flirtare con donne estranee al suo giro di conoscenze.
Con un sorriso la signora si congedò. C’era un autista ad attenderla su una BMW parcheggiata davanti alla cancellata metallica di una villa in costruzione.
La signora dalla lunga treccia ramata salì sulla vettura. Il ragionier Giustini la salutò agitando la mano.
Non le aveva chiesto nemmeno se poteva offrirle qualcosa da bere. Quella signora sembrava conoscerlo…

Era già sera, le stelle splendevano luminose nel cielo. Il ragionier Giustini si sollevò lentamente e s’incamminò verso la stazione. Pensava ad un amore lontano che aveva perduto per sempre, forse perché aveva amato troppo se stesso. "…and in the end the love you take is equal to the love… you make". E alla fine l’amore che prendi è pari all’amore che dai. E’ vero, e lui in quel caso aveva preso un frutto dall’albero della vita, gli aveva dato un morso e l’aveva buttato via… e adesso ne aveva un’enorme nostalgia…

I Beatles invece l’amore l’avevano assorbito dall’aria e lo avevano restituito al mondo intero sotto forma di musica, gioia, luci e colori.

Sabato scorso uno dei suoi impiegati è capitato nel sottopassaggio, gli ha lanciato una lunga occhiata, poi si è allontanato dicendo alla moglie: "No. Non può essere lui" Ma il giorno dopo, in ufficio, lo guardava con certi occhi…
Ciò nonostante il ragionier Giustini è ritornato al sottopassaggio anche oggi. Si è messo una barba finta. Spera che la signora di due sabati fa possa ritornare, ma non si è vista ancora.

Mina - The fool on the hill