MUSICA




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Carlo Conti a Sanremo 2015: qualche consiglio disinteressato

“Ho chiesto a Carlo Conti di condurre il Festival di Sanremo 2015 e sono certo che realizzeremo un bellissimo progetto” ha detto il direttore di Rai Uno Giancarlo Leone, annunciando che il presentatore toscano sarà il conduttore del prossimo Festival di Sanremo, quello del 2015. E Conti ha risposto: “Mi metterò subito al lavoro. Devo trovare un’idea che piaccia al pubblico, alla rete ed alla discografia”.

A Carlo Conti posso dare qualche consiglio disinteressato, pur sapendo già che lui è disinteressato ai miei consigli.

Incarichi della direzione artistica della parte musicale del Festival qualcuno che ne capisca di canzoni.

Eviti per questo ruolo i maneggioni del sottobosco discografico, quelli che in tante edizioni precedenti hanno preparato i cast per simpatia e per interesse personale e non nell’interesse della qualità delle canzoni.

Eviti i comitati: meglio uno che decida da solo e si prenda le responsabilità di far bene o di sbagliare (“le commissioni dovrebbero sempre essere composte da un numero di membri dispari e inferiore a tre”, diceva un signore col quale ho lavorato in passato, e aveva ragione).


Decida in fretta, e scelga qualcuno che cominci a lavorare subito - non fra un paio di mesi, non dopo l’estate. E gli chieda di scegliere le canzoni migliori fra quelle che gli verranno proposte dagli editori musicali, senza preoccuparsi, inizialmente, di chi le interpreterà.

Faccia in modo che Area Sanremo non serva più a proporre dieci candidati fra i quali poi siano altri a sceglierne due da far partecipare al Festival, ma che scelga, assumendosene l’onore e l’onere, un suo vincitore che partecipi al Festival fra i Giovani.

Incarichi un paio di autori di mestiere, gente che sappia scrivere quel che serve – magari interviste efficaci agli ospiti, per dire – e prometta di non ricadere nei soliti stereotipi del secolo scorso (tipo il conduttore ingrifato e la valletta gnocca, o il conduttore inginocchiato davanti a un intervistato finto modesto) e non si picchi di confezionare “narrazioni” a tema.

E per sé, Carlo Conti si tenga il ruolo di presentatore: un mestiere che ha dimostrato di saper fare bene, mentre non è detto che sappia far bene anche altro.

(Franco Zanetti)


www.rockol.it