MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Jack White verso un "Lazaretto" rock (con il culto artigianale del vinile)

«Lazaretto» con una sola «z» è ovviamente sbagliato, ma venendo da un musicista di spessore di Detroit ugualmente suona come titolo colto per un album che, pure se in uscita solo il 10 giugno, già si annuncia come molto alternativo. Alternativo, e con ambizioni colte, soprattutto perché l’autore è uno degli ultimi epigoni della tradizione rock, Jack White. Nato come garage rocker, tipo appassionato e tosto, Jack ha mostrato fin dall’inizio una sensibilità di altri tempi, ed è passato dai garage al ruolo di superstar, nel migliore e più attuale rock/blues dello scorso decennio: suonava nel duo dei White Stripes, fondato con la ex moglie Meg, poi sciolto perché lei probabilmente non ne voleva più sapere di assistere ad ulteriori tradimenti, ora musicali, con band come i Raconteurs e i Dead Weather, attualmente in sonno.

Morale che Jack è diventato solista, mentre si esaltavano anche echi un poco punk e un po’ post-grunge. Da solista ci ha propinato nel 2012 il notevole «Blunderbuss» che ebbe 5 nominations ai Grammy; ora annuncia appunto per giugno «Lazaretto», con anticipazione per ora solo strumentale di inquieti deliri chitarristici nel teaser «High Ball Stepper». Un modo anticonvenzionale di annunciarsi in congruo anticipo, chiedendo tra l’altro a tutti gli appassionati di prenotare adesso Il Vault Package in edizione limitata, con allegato libro, manifesto, grafiche: insomma, tecniche di marketing applicate all’artigianato discografico.

Con i suoi 39 anni, Jack White è un autentico personaggio. Ormai affermatissimo ma sempre off dentro di sé, assai amato non a caso dai chitarristi storici del rock (da Keith Richards in là, con i quali ama intrattenersi in infinite sessions a beneficio di pochi e fortunati) perché segue e rielabora in modo personale e assai efficace le radici più autentiche di questa musica. Piace molto ai cultori del genere perché coltiva con minuzia aspetti che in questo mondo suonano «solo» cultura del passato. Con la sua etichetta indipendente Third Man Records lavora in direzione opposta a quella delle major, con ritmi che tengono dietro la creatività e investendo soprattutto nel vecchio e romantico vinile, anche colorato, tanto che il video di «High Ball Stepper» è ispirato al pvc, quello che viene usato per produrre dischi di vinile: nel rilancio del quale Jack ha avuto una notevole parte negli Stati Uniti.

L’Lp come prodotto di culto, da collezionare in salotto come un tempo. Questa volta, «Lazaretto» sarà nei colori del blu e del bianco, come del resto fu la sua prima copertina solista; nella cura maniacale dei particolari, già è stata diffusa la copertina, tutta in bianco e blu, con il pallore del viso di White che si sposa a quello del marmo bianco degli angeli che lo circondano, da un’immagine tratta dai National Archive.

Per far vedere quanto si faccia sul serio con «Lazaretto» ma soprattutto con White, la prende alta la rivista Rolling Stone Usa, che va alla ricerca dell’etimologia del titolo dell’appena annunciato album. La lingua italiana viene ovviamente del tutto trascurata: «Il termine appare per la prima volta in inglese - o almeno nell’Oxford English Dictionary - a metà del sedicesimo Secolo in «La storia d’Italia» con William Thomas. Qui, lo studioso gallese scrive di una casa a due miglia da Venezia, chiamata appunto il Lazaretto, dove viene ricoverata e curata la gente malata»; seguono altre ipotesi di etimo, tipo la derivazione dal personaggio di "Lazarus" nei Vangeli. Bene, simile attenzione linguistica, che ci si ricordi, non trova spazio per i titoli delle opere di Beyoncé o di Mariah Carey.


Marinella Venegoni
www.lastampa.it

Jack White - "High Ball Stepper" (Lazaretto Album Track)